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Il Cammino Minerario di Santa Barbara: il fascino di una storia unica e millenaria

Il Cammino Minerario di Santa Barbara: il fascino di una storia unica e millenaria

Sei comunicatori e pellegrini nel cuore dell'epopea mineraria della Sardegna raccontano le meraviglie del Sulcis-Iglesiente tra natura, storia e il progetto di un nuovo futuro

Sabato, 20/11/2021 -

Percorrere il Cammino Minerario di Santa Barbara è un’esperienza totalmente coinvolgente per il corpo, per la mente e per lo spirito del pellegrino che, passo dopo passo, scopre il prodigio che è la Sardegna ‘profonda’: una terra capace di emanare un fascino unico e irripetibile grazie ad un intreccio indissolubile tra natura, storia e opera umana, che si interseca con l’epopea mineraria dall’età arcaica fino ai nostri giorni.
Un anello di 500 chilometri suddivisi in 30 tappe conduce alla scoperta del Sulcis-Iglesiente- Guspinese attraversando sentieri e boschi, costeggiando spiagge e ruscelli, risalendo colline e altipiani, in un susseguirsi di straordinari scenari e indimenticabili panorami, sempre differenti e sempre meravigliosi esempi della monumentale bellezza che la natura e il tempo riescono a scolpire. Grazie all’impegno dell’Associazione Viandando e alla determinazione della Fondazione che lo promuove, il nostro gruppo - sei comunicatori e giornalisti appassionati del turismo lento e della narrazione dei territori e dell’umanità che li popola - ha percorso oltre 120 chilometri e 8 tappe del Cammino Minerario di Santa Barbara in un autunno perfetto che ha concesso persino il bagno nel mare tiepido di fine ottobre nel bel mezzo del tratto che da Nébida porta a Masùa, attraverso vallate in cui si cammina letteralmente immersi nella possente macchia mediterranea e che, risalendo dolcemente la collina, raggiungono ruvidi camminamenti scavati nelle rocce che sovrastano la costa, dove la vista spazia sull’azzurro-verde del mare fino al bianco faraglione di Pan di Zucchero, il più alto del Mediterraneo con i suoi 133 metri slm. Questo per descrive, in una sintesi minima, cosa può regalare una manciata di chilometri di una qualsiasi tappa.
Il continuo mutare dei colori, delle piante, dei profumi apre sempre nuovi panorami che sorprendono il pellegrino e, insieme, lo connettono intimamente allo spirito dei luoghi. “Oggi ho completato i 500 chilometri del Cammino, ma ripartirei immediatamente” ha detto ai nostri microfoni la giovane sarda che abbiamo incontrato nella sede della Fondazione appena arrivati ad Iglesias mentre riceve la Torre di terracotta, simbolo del Cammino e dono riservato a chi percorre tutto il Cammino, anche se in più riprese, come accade spesso perché le 30 tappe richiedono almeno altrettanti giorni anche al più tenace e vigoroso viaggiatore. Comunque tornare - per completare o ripetere il percorso - è una necessità dello spirito, è l’esigenza che muove chiunque si metta in cammino, non fa differenza se mosso da sentimento religioso o laico.
Questo andare verso un altrove in una ricerca intima e nel dialogo con se stessi trova nel Cammino Minerario di Santa Barbara peculiari spiegazioni che, per chi scrive, risalgono alla potenza di uno spirito arcaico che abita quei luoghi e si connette alle corde profonde dell’animo di chi li attraversa. “Siamo nelle terre più antiche d’Europa” sottolinea Ponziana Ledda, geologa della Fondazione che ci ha accompagnato in alcune tappe, raccontandoci il territorio con passione e competenza: dalla coltura delle saline di Sant’Antioco al mistero dell’antica civiltà nuragica, dalle stratificazioni dei minerali alle proprietà e varietà delle piante.

La realtà mineraria, per secoli linfa vitale di questa parte della Sardegna, ancora ne tratteggia fortemente l’identità con un retaggio culturale talmente significativo da essere studiato, come ci ha spiegato Barbara Bastos, ricercatrice dell’Università di Pisa arrivata dal Brasile. I tunnel e i musei minerari raccontano la storia dello sviluppo economico ma anche le disumane fatiche di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie, con le donne che si consumavano letteralmente le mani nelle Laverie o che sono morte travolte dalle pietre scivolate per l’eccessivo carico delle tramogge, come ricorda il monumento alle 4 cernitrici eretto a Buggerru, il paese dove nel 1904 furono uccisi 3 minatori durante il primo sciopero organizzato in Italia. Storie di orgoglio e riscatto che oggi le guide turistiche raccontano inserendole nella cornice di un grande progetto di riconversione che in alcuni siti è già attuato come, per esempio, nell’ex villaggio minerario di Rosas: oggi ristrutturato per ospitare un turismo interessato a vivere le particolari suggestioni che questa Sardegna può offrire.

Il Cammino Minerario di Santa Barbara nasce con un progetto che affonda le sue radici nell’occupazione di Giampiero Pinna - attuale presidente della Fondazione - del Pozzo Sella, nelle viscere della miniera di Monteponi a Iglesias. Con la chiusura delle miniere, Pinna intuiva chiaramente la direzione da prendere per offrire al territorio la possibilità di un nuovo sviluppo economico: costituire un Parco geominerario storico ambientale della Sardegna per valorizzare le aree minerarie dismesse. Oggi quel progetto è una realtà che coinvolge persone, territori, competenze ed incontra la domanda, anche internazionale, di un turismo di qualità. Sono gli oltre 750 visitatori certificati nei primissimi anni di vita del Cammino (inclusi quelli della pandemia) ad attestare la validità della 'visione' e a delinearne la gamma delle potenzialità: dal valore paesaggistico all’unicità degli insediamenti nuragici come il sito di Seruci, dalla cospicua rete di musei - in cui svetta il bellissimo Museo del Carbone di Carbonia con la visita all’impressionante rete di gallerie della Grande miniera di Serbariu - fino alla peculiarità di luoghi come Tratalias, un borgo medievale intatto e abbandonato, oggi destinato a diventare un originale albergo diffuso che si snoda intorno ad una cattedrale di rara bellezza. Senza dimenticare le magnificenze del sottosuolo che accanto alle particolarità della Galleria Henry a Buggerru o di Porto Flavia a Masùa, per citare alcuni esempi, offrono lo spettacolo della grotta dell’Acquacadda a Sa Marchesa.

Percorrendo almeno 100 chilometri si ottiene il Testimonium, che ‘certifica’ di aver compiuto il Cammino “…attraverso le bellezze incontaminate del creato, nella terra più antica d’Italia, lodando il creatore per le sue opere e contemplando l’opera dell’uomo nelle tracce di ottomila anni di storia, con le sue glorie e le sue fatiche, visitando luoghi di culto e di aggregazione e facendo memoria della tradizione civile e religiosa del nostro popolo”. L’elegante pergamena è consegnata con una piccola cerimonia che onora il pellegrino e il suo amore per una terra antica e fiera. È anche un modo per rendere omaggio alla memoria e alle sofferenze delle genti che l’hanno custodita e a loro volta amata, consegnadocela oggi intatta nella sua mirabile bellezza.  

Galleria fotografica

CAMMINO MINERARIO DI SANTA BARBARA: i videoracconti

1° GIORNO - 19 OTTOBRE

ARRIVO A  IGLESIAS E TRAFERIMENTO A ROSAS IN SERATA
INTERVISTE ALLE GIOVANI CAMMINATRICI E ALLA COPPIA, CONSEGNA TESTIMONIUM E TORRE, INTERVISTA ALLA RICERCATRICE BARBARA BASTOS

DIRETTA DALLA SEDE DELLA FONDAZIONE PER LA CONSEGNA DELLA TORRE ALLE DUE RAGAZZE SARDE


2° GIORNO - 20 OTTOBRE

MINIERA DI ROSAS – SA MARCHESA/ GROTTA ACQUACADDA – ARRIVO A NUXIS
ROSAS: IL VILLAGGIO MINERARIO, LA LAVERIA E IL RACCONTO DI ANNA RITA GARAU


CAMMINO DA ROSAS A NUXISCON SINDACO di Narcao Antonello Cani e Pinna -TAPPA A SA MARCHESA E ARRIVO A NUXIS


3° GIORNO - 21 OTTOBRE

Da NUXIS A SANTIDI    MUSEO ARCHEOLOGICO
CAMMINANDO SULLE ROCCE PIÙ ANTICHE D’ITALIA 



4° GIORNO - 22 OTTOBRE

DAL BORGO DI TRATALIAS A SANT’ANTIOCO 
BORGO DI TRATALIAS – CAMMINO FINO ALLE SALINE DI SANT’ANTIOCO

Il MuMA A SANT'ANTIOCO: DOVE L'ALBERGO SI LEGA AL MUSEO


5° GIORNO - 23 OTTOBRE


GRANDE MINIERA DI SERBARIU – MUSEO DI CARBONIA – VILLAGGIO NURAGICO SERUCIMINIERA DI SERBARIU E MUSEO DEL CARBONE A CARBONIA (intervista assessore Michele Stivaletta)


NURAGHE DI SERUCI

6° GIORNO - 24 OTTOBRE
MONTEPONI E POZZO SELLA A IGLESIAS / NEBIDA

GIAMPIERO PINNA DESCRIVE LA MINIERA DI MONTEPONI, TESTIMONIANZA DELLA VICESINDACA DI IGLESIAS CLAUDIA SANNA


7° GIORNO – 25 OTTOBRE
NEBIDA – MASUA
NEBIDA, LAVERA LAMARMORA, PORTO FLAVIA

 

8° GIORNO – 26 OTTOBRE

MASUA - BUGGERRU
DA CALA DOMESTICA A BUGGERRU, IL PAESE DEL PRIMO SCIOPERO. TESTIMONIANZA DELLA SINDACA LAURA CAPPELLI


LA GALLERIA HENRY


9° GIORNO – 27 OTTOBRE

VILLACIDRO – MONTI MANNU, LA POSADA
IN LONTANANZA IL MARGANAI, SOTTO IL LAGO LENI E L’ARRIVO ALLA POSADA DI MONTI MANNU

ULTIMO VIDEORACCONTO: RICORDANDO IL CAMMINO MINERARIO DI SANTA BARBARA

RACCOLTA DI IMMAGINI CHE RACCONTANO TUTTO IL CAMMINO

 

 

 

 


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