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A Genova le donne hanno parlato all'Europa

A Genova le donne hanno parlato all'Europa

L'Udi e il Centro di Iniziativa europea in un convegno sulla parità come leva di uno Sviluppo Sostenibile in Europa e non solo

Martedi, 04/04/2017 - “Empowerment economico femminile: agiamo insieme!” è il tema scelto dalla commissione Donne del Parlamento europeo per il 2017. A Genova lo scorso 23 marzo si è tenuto un incontro promosso dal Centro di Iniziativa europea e dall’UDI-Genova nell’ambito del ciclo di eventi "L'Europa è per le donne" , voluto, come ogni anno, dall’Ufficio d’Informazione a Milano del Parlamento europeo.

La parità di genere è uno dei 17 Obiettivi di Sviluppo delle Nazioni Unite nell’ambito dell’Agenda Globale per lo Sviluppo Sostenibile e la giornata di riflessioni e testimonianze si è svolta lungo questo asse di discussione.

“Il Parlamento europeo è da sempre impegnato sul tema dei diritti delle donne, in Europa e nel mondo, sulla base dei principi sanciti dai Trattati e dalla Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione europea. La Commissione europea si appresta a presentare le proprie proposte dopo un’ampia consultazione pubblica sul suo “Pilastro europea dei diritti sociali” e nel suo Libro Bianco sul futuro dell’Europa individua la dimensione sociale tra i temi oggetto di un’ampia discussione, condivisa tra istituzioni europee, nazionali, regionali e locali da qui al Consiglio europeo di dicembre 2017” spiegano le organizzatrici, precisando che “questo evento intende collocarsi nell’ambito di tale dibattito”.

Dopo l’apertura, affidata ai saluti filmati del deputato europeo polacco Janusz Korwin-Mikke, e della collega Iraxte García Pérez, la moderatrice Carlotta Gualco, direttrice del Centro in Europa, ha ricordato come lo sviluppo di una dimensione sociale dell’Unione europea sia tra i temi fondamentali del Libro Bianco sul futuro dell’Europa della Commissione europea e che l’incontro di Genova si colloca in un percorso che porterà, nei prossimi mesi, ad un evento di presentazione del documento della Commissione europea dedicato al Pilastro europeo dei diritti sociali, previsto nel programma di attività 2017 del Centro Europe Direct di Genova.

Giovanna Badalassi, esperta in politiche di genere, ha presentato la situazione dell’occupazione femminile in Liguria mettendo in risalto il fatto che negli ultimi la crisi ha colpito più duramente gli uomini, più presenti nel settore edilizio e manifatturiero, sottolineando che l’occupazione femminile è in maggior misura a tempo determinato o precaria (ad esempio il settore dei servizi e del turismo, dove lo strumento del voucher è più diffuso, presenta una forte componente femminile), dal momento che spesso le donne cercano forme di occupazione che consentano loro di assolvere i compiti di assistenza familiare. Un’indagine condotta recentemente sul reddito personale a Genova ha evidenziato come le donne siano fortemente penalizzate rispetto agli uomini, probabilmente anche a causa dei redditi da pensione più limitati. Questo fattore è stato evidenziato anche dalla sindacalista della CGIL di Genova Elena Bruzzese, che tra le problematiche femminili ha ricordato i persistenti divari retributivi, le minori chance di carriera e il conseguente rischio di pensioni ridotte. Quindi le discriminazioni per le donne sono un problema ancora molto vivo, e il consigliere di parità supplente della Città metropolitana di Genova Carlo Chiesa, sulla base della sua esperienza nel mondo del lavoro ha illustrato alcuni esempi concreti.

“Per le donne la maternità continua ad essere un fattore di discriminazione anche se gli accessi al mercato del lavoro non sono più ostacolati”. È quanto ha riferito l’agente consolare a Genova degli Stati Uniti Anna Maria Saiano, sottolineando come ciò avvenga nonostante alcune disposizioni assunte da presidenti democratici, come la possibilità di lavorare da casa, o il programma STEM (Science, Technology, Engineering and Maths) di incoraggiamento alle carriere scientifiche da parte delle donne. Insomma la tutela dei loro diritti è ancora lacunoso. È stato inoltre calcolato che il cosiddetto “unpaid work” delle donne arrivi al 30% del PIL mondiale.

Interessanti e vive le testimonianze di Giovanna Ceccherini (direttrice d’albergo), Sandra Saire (cittadina peruviana e italiana, presidente dell’associazione Multiculturalità, Autonomia, Sviluppo). Nelle conclusioni, affidate a Teresa Bruneri dell’UDI Genova, è arrivato l’invito a prendere conoscenza della piattaforma per la contrattazione di genere lanciata da UDI nazionale, che contiene una serie di proposte sui temi del lavoro, della maternità, della conciliazione, condivisione, welfare e sostegno alla cura delle persone non autosufficienti.







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