Giovedi, 16/09/2010 - Ci risiamo. Ancora una volta il Consigliere regionale Tarsia scaglia la sua prima pietrae, ancora la sua (e non solo sua)solita cantilena contro la legge sull'aborto (194).
Io mi sarei stancata, ogni anno o due, di tornare perennemente su questo argomento che ritengo (e deve essere), una conquista acquisita.
Se così non è, se perennemente ci provano ad annullare il tutto con perenne insuccesso e grande perdita di tempo per tutti (e dico questo perchè l'aborto non ha colore politico , tanto meno religioso. Chi lo ritiene o se la sente, lo usa, chiunque essa sia), la colpa è anche nostra.
Si, perchè, mi chiedo, non riusciamo mai a guardare avanti,verso nuovi orizzonti e proponendo cose nuove che costringano i nostri governi e governanti a correrci dietro senza dover, invece, perennemente combattere battaglie di difesa?
Mi chiedo, e vi chiedo, perchè non mobilitarci affinchè venga istituita l'ora di edicazione sessuale nelle scuole dalla terza media in poi? quella, per esempio, è un'età a rischio, non più bambini ma nemmeno adulti. Rischio Aids, rischio rapporti sessuali prematuri e senza precauzioni, rischio di avere un'idea sbagliata del proprio corpo e della propria sessualità.
Perchè demandare in eterno tutto alla mamma o alla sorella più grande o all'amica del cuore anche quando (e spesso capita) le stesse sono impreparate ad affrontare questo argomento? perchè non imporre, anche con manifestazioni e richieste pressanti e proposte di legge, che già in quinta elementare si spieghi ai bambini e alle bambine in particolare cosa accadrà di lì a poco,e cioè le modificazioni del proprio corpo in funzione del prossimo menarca? e sarebbe utile anche ai maschi capire cosa accade nel corpo delle donne e, perchè no, anche nel loro di corpo nel difficile passaggio dall'infanzia alla pubertà. E' inutile dire che questo comporterebbe meno risatine stupide, meno idee sballate, ma una crescita sana e responsabile.
Battersi per queste cose vuol dire alzare il tiro, altro che mera difesa della 194. La stessa sarebbe nei fatti superata dalla consapevolezza dei giovani, dalla contraccezione e dalla prevenzione.
Mi mortifica il sapere che dopo oltre
quaranta anni da quella magnifica vittoria (che senza la coscienza delle donne cattoliche non avremmo mai riportato) siamo ancora a discutere di questo, e noi, povere donne che abbiamo lottato quaranta anni fa per questa conquista, siamo ancora oggi ferme a questo punto. Continuiamo a difendere e sostenere le nostre conquiste ma, per carità, andiamo avanti con altri obiettivi, basta con la retroguardia.
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