Il mondo visto e ascoltato in coda davanti al supermercato
Lunedi, 20/04/2020 - Questa la domanda di prammatica (sempre pronunciata al maschile) nell’iniziare la fila di fronte ad un supermercato ai tempi del coronavirus. E anche oggi la signora prima di me chiacchiera con quella accanto. È così in quello che di questi tempi risulta di fatto l’unico luogo d’incontro legittimo. Questa la piazza non virtuale che ci si offre, pur con metri abbondanti di distanza e mascherine. E così anche io colgo l’occasione e mi unisco alle conversazioni in quelle manciate di minuti prima del desiderato ingresso per l’acquisto del cibo e non solo. Gli argomenti della signora che mi precede e che, mi viene da pensare, non vede l’ora di parlare per la scioltezza con cui si esprime senza essere stimolata, sono interessanti per capire e conoscere pensieri, le emozioni, i travagli della gente che frequentiamo tanto poco, in tempi così straordinari. I pensieri della mia vicina partono chiaramente dalla sua esperienza personale .. anche se su alcuni argomenti tende a generalizzare. L’inizio è chiarissimo, in quanto racconta che lei quel supermercato di solito non lo frequenta perché ci sono pochi sconti e ci informa che vorrebbe andare con l’autobus in un altro dove tutto è conveniente; ma rinuncia perché è faticoso rischia che la fermano perché è lontano da casa! Parlando di risparmi necessari arriva a dichiararsi pensionata, a dire che vive sola ma sente tutti i giorni al telefono figli e nipoti e poi, con un salto di argomento interessante, arriva a parlare dei tanti anziani che sono morti in questo periodo e che - afferma - con la loro pensione provvedevano anche a giovani senza lavoro e che - si domanda - come faranno ora?
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