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Amazzonia in mostra a Roma con le foto di Ana Palacios

Amazzonia in mostra a Roma con le foto di Ana Palacios

É visitabile fino al 27 ottobre alla Casa Internazionale delle Donne l'esposizione di immagini che "guardano anche oltre, al domani"

Domenica, 13/10/2019 - Scatti di volti e di sguardi per raccontare la vita degli abitanti dell’Amazzonia. Soprattutto di ragazze e bambine calate negli ambienti quotidiani che parlano di violazioni e disagi e che tuttavia non chiudono alla speranza. Questo viaggio fotografico – autrice la fotoreporter spagnola Ana Palacios in Brasile, Perù e Colombia - è oggetto di una mostra allestita a Roma, alla Casa Internazionale della Donna, fino al prossimo 27 ottobre. ‘Fragile Amazzonia’ è il titolo della mostra, una delle 137 iniziative in programma a margine del Sinodo dei Vescovi in corso nella capitale.

All’inaugurazione della mostra, Palacios ha sottolineato che nel suo lavoro ama concentrarsi “nelle storie delle persone, nei problemi delle persone”. E così è nei suoi lavori sull’Africa in cui denuncia drammi annosi, dal traffico di esseri umani alle discriminazioni di genere, al mancato accesso alle cure sanitarie. La fotoreporter ha al suo attivo tre libri emblematici: ‘Art in Movement’ (2015) dove racconta la possibilità dell’arte come strumento di cambiamento sociale in Uganda; con ‘Albino’ (2016) si concentrata sul cancro della pelle delle persone con albinismo in Tanzania; ‘Slave children: the back door’ (2018) in cui affronta il reinserimento dei bambini schiavi nell’Africa occidentale. Ed ora l’Amazzonia in un progetto promosso dal Cidse, la rete internazionale delle associazioni di sviluppo umano cattolico, in collaborazione con Repam, la Rete Ecclesiale Panamazzonica.

Le foto documentano una realtà composta da disagi ma anche desideri, fiducia e resilienza. Non a caso, la foto che Palacios dice di preferire, fra le 12 esposte, è proprio quella in cui un gruppo di adolescenti, intente a scrivere, sorridono, lasciano intendere di pensare positivamente al futuro. “E’ una foto che dà speranza, parla del domani delle donne. Anche esteticamente è un’immagine molto forte. Mi piace proprio per il messaggio positivo che manda. Infatti, non sempre le immagini devono rappresentare problemi. Importante è guardare oltre e non solo all’oggi”.

“Il viaggio in Amazzonia è stata un’esperienza incredibile – sottolinea ancora la fotografa – aver conosciuto quella natura, le popolazioni indigene, il grande fiume è stato straordinario. Mi sono interessata alla situazione dei giovani, delle donne, alla violazione dei diritti umani e anche al futuro di questa regione per la sua importanza per il pianeta”. Le foto, con la loro intensità espressiva, sono lì a documentare tutto ciò 

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