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“Alice nella città”: la XVIII edizione tra l’Auditorium e la ‘Nuvola’

“Alice nella città”: la XVIII edizione tra l’Auditorium e la ‘Nuvola’

Tante le novità proposte dalla sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma, dedicata alle giovani generazioni

Mercoledi, 07/10/2020 - Qualcuno afferma che molti dei film più interessanti e originali della Festa del Cinema, fin dalle prime edizioni in cui era ancora un ‘Festival’, sono stati quelli proposti e selezionati dalla sezione “Alice nella città”, oggi autonoma e parallela alla Festa, dedicata alle giovani generazioni: di sicuro avvincenti, inedite e spiazzanti sono proprio le tematiche e le storie che riguardano i ragazzi e gli adolescenti, e le opere cinematografiche rispecchiano, in qualche modo, quella che gli esperti chiamano ‘l’età dell’oro’, piena di tumulti, promesse, paure, possibilità, trasformazioni espresse ed inespresse, nel corpo e nella psiche.
Tutto questo e molto altro sarà presente anche quest’anno, nonostante il Covid-19 non voglia lasciare la presa, ad “Alice nella città” che presenterà le sue opere in parallelo alla Festa di Roma (15-25 ottobre), fra la Sala Sinopoli dell’Auditorium e, tra le principali novità di quest’anno, lo spazio della Nuvola di Fuksas (zona EUR), che per la prima volta apre le porte al cinema.
“Che cos’è Alice 2020? Un’opportunità per andare comunque avanti con i progetti avviati - afferma Fabia Bettini, co-direttrice artistica della sezione insieme a Gianluca Giannelli - sia pur in sicurezza, senza congelare tutto. Fra le altre scelte che abbiamo fatto, c’è quella di dare spazio alla scoperta di nuovi talenti, anche nelle Giurie, alcune delle quali premieranno proprio il talento”.
La centratura della sezione dedicata alle nuove generazioni appare già perfettamente rappresentato dall’affiche della manifestazione, opera della giovane e talentuosa disegnatrice salernitana Zuzu, che ben rappresenta, tra tenui colori pastello e liquidità immaginativa, la fase adolescenziale di estraniamento dal corpo che cambia, da sé stessi bambini e dalla famiglia, quando arriva il momento di “cambiare pelle”.
Anche i film selezionati, ovviamente, rispondono a questa linea narrativa.
“I film in concorso sono 12 e li abbiamo amati tutti uno per uno – afferma Gianluca Giannelli – e ci sono dei temi portanti, come il corpo, che assume una dimensione molto importante ed è sempre un tabù per l’adolescenza ma in alcune storie i ragazzi - depressi o con problemi identitari - attraverso l’incontro con lo sport o altre passioni, recuperano la propria vita e attingono alla capacità di resilienza; altri temi portanti sono quelli dell’appartenenza ad una comunità e a un territorio, delle famiglie distopiche, ed il tema del coraggio, emergente soprattutto nei 2 film italiani”

Fra i film del concorso alcuni provengono dalla selezione di Cannes 2020, com’è noto non tenutosi nel maggio scorso a causa della pandemia da Covid-2019, in particolare “Gagarine”, scelto per rappresentare la Francia nella categoria Miglior Film Straniero (in corsa per gli Oscar del 2021) opera prima di Fanny Liatard e Jérémy Trouilh con la giovane attrice Lyna Khoudri, che ha già dato prova di talento in “Papicha”.
Tre sono i film che promuovono la crescita e la resilienza dei ragazzi attraverso lo sport: Slalom di Charlène Favier, Tigers di Ronnie Sandahl e Nadia, Butterfly di Pascal Plante; due i film italiani, Felicità di Bruno Merle e Shadows di Carlo Lavagna, opera di esordio di Mia Threapleton, figlia di Kate Winslet.
Fra gli altri film della selezione: Punta Sacra di Francesca Mazzoleni e Ibrahim di Samir Guesmi. Poi Kajillionaire, considerato dai selezionatori il “il film forse più pazzo mai avuto nel Festival” di Miranda July, una regista che mostrò la sua originalità a cannes 2005. Tra i film d’animazione “Calamity” di Rémy Chayé, “una storia di formazione che racconta le vicende della nota eroina Calamity Jane” e "Trash" di Luca Della Grotta e Francesco Dafano, film ambientalista che si fa portavoce dei temi oggi attualissimi dell’ecosostenibilità.
Infine si segnala il documentario "Stray" di Elizabeth Lo, che ha come protagonista un cane randagio, che vaga per le strade di Istanbul e racconta la città attraverso il suo punto di vista. Fra i titoli del concorso anche “Wendy” di Benh Zeitlin, ispirato alla Wendy del notissimo “Peter Pan”.
Cinque saranno i film fuori concorso, sei gli eventi speciali, una nuova sezione “Sintonie” (che proporrà una selezione di film del Lido), la sezione “Series”, 3 film restaurati e 26 cortometraggi. Fra i Fuori Concorso più sentiti dal Festival, “The Specials – Fuori dal comune”, dedicati all’autismo, dei registi Éric Toledano e Olivier Nakache (già noti per “Quasi amici”), con Vincent Cassel e Reda Kateb e che presenteranno il film insieme ai registi.
Fra le retrospettive da segnalare, l’omaggio a Gianni Rodari, di cui ricorre il centenario della nascita con le proiezioni di alcune opere, quali “La freccia azzurra” di Enzo D’Alò, “La torta in cielo” di Lino Del Fra del 1973.
Come sempre la sezione sarà aperta alla Scuole del territorio, con le quali da anni mantiene un rapporto privilegiato.
I prezzi dei film di “Alice nella Città” hanno assicurato gli organizzatori alla conferenza stampa, saranno molto accessibili ma va ricordata la necessità di prenotarsi poiché tutte le sale andranno a capienza ridotta, per la sicurezza ed il rispetto delle norme anti-Covid.


I film del concorso di Alice nella Città

•Gagarine, di Fanny Liatard e Jérémy Trouilh
•Puntasacra, di Francesca Mazzoleni
•Stray, di Elizabeth Lo
•Ibrahim, di Samir Guesmi
•Shadows di Carlo Lavagna
•Felicità, di Bruno Merle
•Kajillionaire, di Miranda July
•Calamity, di Rémy Chayé
•Slalom, di Charlène Favier
•Tigers, di Ronnie Sandahl
•Nadia, Butterfly, di Pascal Plante.

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