Quando la scuola educa e non ‘solo’ insegna, nella banlieue parigina
Martedi, 05/02/2019 - Non è il primo né sarà l’ultimo fra i film di ‘genere’, dato il clima politico attuale, che certo non sembra favorire l’integrazione degli stranieri e dei marginali, dedicati al tema delle scuole di periferia con alunni difficili e poco interessati allo studio, almeno fino all’arrivo di un insegnante capace di toccare le corde giuste e di prendersi a cuore i ragazzi - spesso stranieri - con le loro storie difficili. Così “Il professore cambia scuola” (titolo originale, molto più evocativo, “Les Grands Esprits”), diretto dal regista parigino Olivier Ayache-Vidal, (trailer) s’inserisce a buon diritto nel filone dei classici: “La classe: entre les murs”, “Un giorno nella vita”,”Freedom Writers”, film ambientati in periferie di Paesi diversi, in cui qualcuno, un insegnante volenteroso e spesso sognatore, decide di mettere in atto una didattica diversa, per riuscire a coinvolgere giovani per i quali la scuola ha sempre rappresentato un luogo di fallimento e disistima, e cercare di ribaltare la situazione.
“Sono sempre stato interessato al settore dell’istruzione scolastica – afferma il regista Olivier Ayache-Vidal – e, in particolare come genitore, alle questioni relative alla pedagogia e all'uguaglianza di opportunità all’interno del sistema educativo. Mi è venuto naturale lavorare su un soggetto che affrontasse questi temi. In seguito, ho sentito il desiderio di raccontare lo scontro tra due mondi, due realtà sociali. Ho avuto la fortuna di poter partecipare alle lezioni di un Istituto superiore in una banlieu parigina, dove poi mi è sembrato giusto e naturale ambientare il mio film”.
Il film si avvale del magnifico attore francese Denis Podalydès, (membro della Comédie-Française) e del bravissimo ragazzino franco- nordafricano Abdoulaye Diallo, nel ruolo di Seydou, il ragazzino più ribelle della classe. Un plauso va comunque a tutto il cast dei ragazzi e dei professori.
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