Su Netflix la storia di Beth Harmon, da orfana a campionessa mondiale di scacchi, dall’omonimo romanzo
Giovedi, 10/12/2020 - Se è vero che il mondo degli scacchi è stato da sempre appannaggio maschile, così come anche i grandi campioni giunti alla ribalta erano soprattutto uomini (chi non ricorda le storiche sfide fra l’’americano Bobby Fischer e il sovietico Boris Spasskij nei primi anni Settanta?), spesso dichiaratamente maschilisti (Kasparov dichiarò pubblicamente che il gioco degli scacchi non era nella ‘natura femminile’, finché non fu battuto dalla Polgar) pure sono numerose, anche se meno note, le campionesse di scacchi, e fra tutte ricordiamo Judith Polgar (e la sorella Susan che si dedicò solo a tornei femminili), fra le poche a partecipare a tornei misti e forse la giocatrice la cui carriera più si avvicina a quella di Beth Harmon, protagonista immaginaria della elegante serie TV ‘al femminile’ dal titolo 'La Regina degli Scacchi' (trailer) distribuita su Netflix nell’autunno di quest’anno che ha, da subito, ottenuto un notevole successo di pubblico e critica.
Nonostante l’apprezzamento quasi unanime, però, sono state mosse alla serie anche alcune critiche, in particolare relative al fatto che le partite giocate come base per quelle della fiction sono state esclusivamente partite giocate fra giocatori maschi. Infatti il Gran Maestro Femminile (WGM - Woman Grandmaster) Jennifer Shahade, pur apprezzando molto la serie, ha fatto notare che “usare alcune partite giocate da donne sarebbe stato fantastico” e sarebbe stata una “consolazione per scacchiste realmente esistenti quali Judith Polgár, Vera Menchik o Ljudmyla Volodymyrivna Rudenko”.
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