Nel film del palestinese Muayad Alayan “Sarah e Saleem: là dove nulla è possibile” l’emancipazione delle donne è ancora un’utopia
Mercoledi, 10/04/2019 - Distribuito da Satine Film, e pluripremiato al Festival di Rotterdam, “Sarah e Saleem: là dove nulla è possibile” (trailer), del regista palestinese Muayad Alayan, è un film che propone una visione diversa dai consueti schemi e contrapposizioni dell’eterno conflitto tra Israele e Palestina, partendo infatti da una storia privata - ispirata a fatti realmente accaduti - quella di una donna e di un uomo ‘colpevoli’ solo di una passione privata extraconiugale, nata per caso, che verrà trasformata dall’esercito in un affare di Stato, strumentalizzata in chiave spionistica, con conseguenze pesantissime ed inimmaginabili, soprattutto per la donna.
Tra colpi di scena e circostanze imprevedibili, la storia di Sarah e Saleem mostra come due esseri umani possano ritrovarsi coinvolti in una situazione più grande di loro, che trascende le responsabilità familiari per diventare un caso politico, a dimostrazione di come, in questa terra martoriata, nulla sia veramente possibile.
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