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‘Una storia d'amore e di desiderio’: la fragilità maschile raccontata da Leyla Bouzid

‘Una storia d'amore e di desiderio’: la fragilità maschile raccontata da Leyla Bouzid

Nelle sale dal 25 Marzo, con Cineclub Internazionale Distribuzione, il secondo film della regista tunisina, presentato alla Semaine de la Critique del 74° Festival di Cannes

Martedi, 22/03/2022 - Un film che racconta la complessità delle relazioni fra i giovani, la forza della sensualità e del desiderio, l’inibizione causata da un’educazione conservatrice o interpretata come tale, i pregiudizi fra classi sociali, la libertà e l’emancipazione di molte giovani donne rispetto alle culture patriarcali di origine, la fragilità di tanti giovani dei nostri tempi tormentati.

Questi ed altri i temi dell’ultimo film ‘Una storia d'amore e di desiderio’ (Une histoire d’amour et de desir), di Leyla Bouzid, la regista tunisina naturalizzata francese, che fa da specchio alle difficoltà culturali, sociali e generazionali di tanti ragazzi emigrati dal Maghreb in Francia, come avvenuto alla regista stessa che da Tunisi, appena maggiorenne, si è trasferita nella Parigi brulicante di vita studentesca.

Il film racconta la storia di Ahmed, 18 anni, francese di origine algerina, cresciuto nella periferia parigina senza sapere quasi nulla del suo Paese, né la lingua né la cultura. I genitori di Ahmed sono sfuggiti alla guerra civile (1991-2002) e non sono più rientrati in Algeria. Appassionato di letteratura, sceglie di studiare lettere alla Sorbona, anche se da subito lui stesso si interroga sulla sua legittimità ed adeguatezza a seguire questo corso nel prestigioso Ateneo.

Sui banchi dell’università, ad un corso monografico sulla letteratura araba erotica, Ahmed incontra Farah, una giovane tunisina piena di energia vitale arrivata da poco a Parigi, che ama divertirsi ed uscire con le sue nuove amiche. Mentre scopre un corpo di letteratura araba sensuale di cui non ha mai conosciuto l’esistenza, da ‘Le mille e una notte’ a molti altri saggi e libri di poesia, Ahmed si innamora moltissimo di questa ragazza e, sebbene letteralmente sopraffatto dal desiderio, cercherà di resistervi e di opporsi al sentimento e al piacere, fino alla catarsi finale.

Il film è girato con grande attenzione per i volti, i corpi, gli sguardi dei protagonisti (bravissimi nei rispettivi ruoli, Zbeida Belhajamor e Sami Outalbali), in una Parigi dei giovani, dove centro e periferia, mélange culturale e sociale tendono ancora a fondersi, ad interagire. La fragilità e la resistenza del protagonista maschile a lasciarsi andare all’amore sono curate nei dettagli psicologici e nelle sovrastrutture familiari. Nel film molto spazio è dato anche alla letteratura araba, alla poesia ed alla sensualità che ne deriva. Traspare l’importanza ed il ruolo che la regista attribuisce alla lettura, all’educazione ed agli studi, oltre che alle contaminazioni culturali, per l'emancipazione sentimentale, psicologica e sociale di ogni individuo.

“Volevo raccontare la storia di un giovane uomo che fatica a vivere con pienezza un sentimento d’amore” - afferma la regista Leyla Bouzid - “Ahmed è letteralmente sovrastato dal desiderio, ma cerca in tutti i modi di resistergli. È un ragazzo di cultura araba, perché è la cultura che conosco meglio, ed è pieno di dubbi, fragilità, difficoltà ad accettare i suoi slanci vitali. Avevo questa necessità di esplorare la vita intima di Ahmed, filmare la sua parte di mistero, e cercare di comprenderla. La sua resistenza mi sembrava risuonare particolarmente in questo territorio periferico, in cui il sentimento amoroso è spesso attraversato da non detti. Là dove domina l’immagine di una virilità esacerbata, ho voluto dare un autentico spazio alla fragilità maschile e accordare una parte significativa alla sua sessualità.”

‘Una storia d’amore e di desiderio’, secondo lungometraggio di Leyla Bouzid - già nota per il pluripremiato "Appena apro gli occhi - Canto per la libertà"- è stato presentato come film di chiusura alla 60esima Semaine de la Critique del 74° Festival di Cannes, ricevendo una vera e propria una standing ovation allo spazio Miramar ed arriverà nelle sale italiane dal 25 marzo grazie a Cineclub Internazionale Distribuzione.

Leyla Bouzid. Figlia del grande regista ed intellettuale laico tunisino Nouri Bouzid, da sempre impegnato contro la dittatura di Ben Ali e contro l’integralismo religioso, Leyla - classe 1984 - è nata e cresciuta a Tunisi. Nel 2003 si trasferisce a Parigi per studiare letteratura francese alla Sorbona e regia a La Fémis, nel settore produzione. Nel 2011 dirige il suo cortometraggio di diploma, ‘Shudders’’, e nel 2013 realizza ‘Zakaria’. Nel 2015 realizza il suo lungometraggio di esordio ‘Appena apro gli occhi – Canto per la libertà’, presentato e premiato alla 72esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia ed in numerosi altri festival internazionali, che ottiene un grande successo anche di pubblico, sia in Francia che in Tunisia. ‘Una storia d’amore e di desiderio’ è il suo secondo lungometraggio.

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