L'imponente mobilitazione polacca contro la recente sentenza della Corte Costituzionale, che stabilisce il divieto degli aborti terapeutici, richiede il pieno supporto da parte dei cittadini e delle istituzioni europee
Martedi, 03/11/2020 - Lo scorso 22 ottobre passerà alla storia polacca come una data importante, perché si configurerà quale un rilevante regresso nel cammino del riconoscimento dei diritti fondamentali in capo alle donne di quel Paese. La sentenza della Corte Costituzionale con lo stabilire l’illegittimità degli aborti terapeutici, in quanto contraddicente il passaggio della costituzione che invita alla protezione della vita di ogni individuo, costituisce indubbiamente il mezzo più efficace per imporre ad una donna di proseguire una gravidanza, pur nella consapevolezza che diverrà madre di un figlio affetto da gravi patologie. Tale pronunciamento giudiziario si configura sempre di più come una mera costrizione di maternità a chi, invece, è titolata a scegliere come e quando avvalersi di tale facoltà.
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