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Bella Tutta! - Bologna, 8 marzo 2011

Bella Tutta! - Bologna, 8 marzo 2011

8 marzo a teatro Bella Tutta! I miei grassi giorni felici di e con Elena Guerrini regia Andrea Virgilio Franceschi Uno spettacolo sul corpo femminile e la sua rappresentazione Martedì 8 marzo ore 21.00 Sì – Via San Vitale 67, Bol

Lunedi, 28/02/2011 - Bella Tutta! I miei grassi giorni felici di e con Elena Guerrini e con la regia di Andrea Virgilio Franceschi sarà a Bologna martedì 8 marzo presso il Sì/Atelier di Teatrino Clandestino (Via San Vitale 67, Bologna).



L’iniziativa, in collaborazione con Teatrino Clandestino e Comune di Bologna Area Cultura e con il patrocinio della Provincia di Bologna e della Regione Emilia Romagna, è un contributo alla riflessione sul tema del corpo femminile e della sua rappresentazione.



Autrice-attrice di narrazione e donna anticonvenzionale (nonché felicemente sovrappeso), Elena Guerrini mette in scena con una formula auto-ironica e spiazzante un tema che le sta molto a cuore: la dipendenza femminile dagli stereotipi, per primo quello della magrezza, e la conseguente ossessione delle diete. Così è nata la sua protagonista-alter ego Winnie Plitz, sulla falsariga della Winnie beckettiana di Giorni felici. Circondata da un mare di riviste femminili, accanto a sé ha una grande borsa dalla quale tira fuori una serie infinita di oggetti, tutti rigorosamente rosa: Barbie-feticcio, occhiali, spazzole, specchi, abat-jour, scarpe e bijoux. Oggetti che le danno identità ma che la condizionano. «È vero che il nero sfina, il rosa ingrassa e i tacchi slanciano?», ripete come in un mantra, stretta in un tutù fucsia. In un set che fa il verso alla tv trash, Elena Guerrini alterna la battuta all’invettiva, dalla «Rosalina che piace grassottina» di Fabio Concato ai secchi (e crudeli) dati statistici sul business della bellezza, dalla chirurgia plastica alle diete-capestro. Dalla risata si passa al coinvolgimento emotivo, ripercorrendo i conflitti dell’adolescenza, il confronto con le amiche, il percorso ad ostacoli del diventare donna. Elena Guerrini sceglie con coraggio – in una sorta di autoanalisi che la fa crescere man mano che lo spettacolo procede – di mettere il suo viso e il suo corpo “a disposizione” di una battaglia per la dignità delle donne, che in questo momento della vita pubblica italiana assume un particolare significato di attualità. E lancia la parola d’ordine sovversiva e liberatoria: «Bella tutta!». Compresi i difetti, che ci rendono uniche, irripetibili.

Donne che vivono, che amano. Donne da amare per quello che sono, non perché aderiscono a modelli imposti.





Martedì 8 marzo ore 21 presso il Sì /Atelier di Teatrino Clandestino - Via San Vitale 67, Bologna

Ingresso: 10 euro.

Info e prenotazioni: 388/0491194





Bella Tutta! I miei grassi giorni felici

di e con Elena Guerrini. Regia Andrea Virgilio Franceschi. Assistente alla regia Elena Piscitilli.



A cura di Elena Di Gioia.

In collaborazione con Teatrino Clandestino e Comune di Bologna Area Cultura

e con il patrocinio della Provincia di Bologna e della Regione Emilia Romagna.





Elena Guerrini Autrice, attrice e regista teatrale, ha iniziato la sua esperienza artistica nel 1994 con il Teatro della Valdoca. Ha fatto parte della compagnia di Pippo Delbono dal 1997 al 2008: da Barboni (Premio Ubu 1997) a Guerra, Esodo, Gente di plastica e Urlo. Nel cinema ha lavorato con Pupi Avati (Il testimone dello sposo), Giuseppe Bertolucci (Il dolce rumore della vita), Pappi Corsicato (I vesuviani), Alfonso Arau (L’imbroglio del lenzuolo). Da tre anni porta avanti un percorso autonomo tra teatro, scrittura e memoria (Letizia Bernazza, in Frontiere del teatro civile, le ha dedicato un capitolo). Tra i suoi titoli, La cucina erotica e Orti insorti (il testo è pubblicato da Stampalternativa): nostalgia ma non solo della civiltà contadina, quasi un manifesto ambientalista, gira tutta l’Italia, e ha superato la centesima replica. Da quattro anni organizza a Manciano il Festival a Veglia, nella seconda metà di settembre, riprendendo una vecchia tradizione toscana: gli spettacoli sono messi in scena nelle case o nei vicoli del centro storico, e attori e registi vengono pagati in natura: cacio, olio e vino.

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