Al Biografilm Festival 'Devoti tutti', in anteprima mondiale il 'docu' di Bernadette Wegenstein

Mercoledi, 14/06/2023 - Proseguendo nella carrellata dei docu di Biografilm Festival di quest’anno (https://www.noidonne.org/articoli/al-biografilm-festival-in-anteprima-italiana-il-adocua-di-greta-stocklassa.php) da non perdere, si segnala “Devoti tutti”, una co-produzione di Italia, Austria, USA di Bernadette Wegenstein, in competizione per Biografilm Italia nella sezione “Donne pioniere di libertà”, presentato a Bologna in anteprima mondiale.
La pellicola ben amalgama e trasla animazione e cinema 'verité' per affabulare di una storia di donne che cercano di superare il trauma della violenza sessuale.
E lo fa ripercorrendo la vicenda della martire Sant'Agata di Catania (a cui furono strappate le mammelle con una tenaglia per aver detto NO al suo persecutore, n.d.r.), con un’ottica personale e femminista, in chiave molto ironica, ma non dissacrante, anzi. La commistione di qualche sovra-inserto in cartoni animati alla Betty Boop – altro pizzico di intelligente ironia – e vecchi pezzi di film di repertorio in b/n dagli archivi dell’Istituto Luce della devozione alla Santa di gusto squisitamente agio-etnografico, mostra, nel susseguirsi delle immagini, sant'Agata che parla, voce ‘in’ e ‘off’, mentre scorrono le immagini, tramite la voce dell'attrice Donatella Finocchiaro e di un gruppo di donne siciliane. Sono sopravvissute alla violenza ed oggi seguono l'esempio di Sant'Agata: resistono nella loro terra, lottando per liberare altre donne come loro.
“Devoti tutti” è presentato in collaborazione con Associazione Orlando e Casa delle donne per non subire violenza di Bologna.


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Personalità estremamente colta ed eclettica la regista, Bernadette Wegenstein: è una linguista, autrice e regista di documentari di origine austriaca che vive a Baltimora. Il suo lavoro unisce il suo pensiero femminista ed il suo interesse per la narrazione incentrata sull'uomo. Ha studiato semiotica con Umberto Eco all'Università di Bologna ed ha conseguito il dottorato in linguistica all'Università di Vienna. Come borsista ha poi studiato letteratura comparata e cinema alla Stanford University. Alla Johns Hopkins dirige il Center of Advanced Media Study ed è docente di Media Studies presso il Dipartimento di Lingue e Letterature Moderne. È autrice di diversi libri nel campo dei ‘media studies’ , tra cui due monografie del MIT Press. Getting Under the Skin: Body and Media Theory e The Cosmetic Gaze: Body Modification and the Construction of Beauty e, più recentemente, l'antologia Radical Equalities and Global Feminist Filmmaking (Vernon Press). Attualmente sta scrivendo un libro sulla regista Jane Campion per la Philosophical Filmmakers Series di Bloomsbury.
Tra le sue opere di rilievo da non dimenticare il suo intimo documentario sul cancro al seno, “The Good Breast”, presentato in anteprima al festival cinematografico del Geena Davis Gender Institute a Bentonville e proiettato in numerosi festival in tutto il mondo, tra cui quello di Shanghai.