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C'è qualcuno? Chi si ribella?

C'è qualcuno? Chi si ribella?

Riflessioni sulla mininaja

Lunedi, 18/10/2010 -
Eppure accadono cose paradossali che passano quasi sotto silenzio. Nei mesi scorsi, il 6 agosto, in periodo di vacanze estive, nell'indifferenza quasi generale, si è votato un articolo (in finanziaria di agosto) che istituisce la mininaja. Fatto che nella realtà muta le fondamenta della nostra democrazia.

La faccenda della mininaja, ammantata di goliardia, ha - in realtà - cambiato i connotati dell'Italia.

Si inserisce l'insegnamento della educazione militare nelle scuole superiori, sostanzialmente l'educazione alla guerra - (comprese esercitazioni di tiro con pistole ad aria compressa).alla faccia della nostra costituzione che sancisce -nel famoso articolo, più volte ricordato che -"l'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa...".

E noi che ricordiamo il povero ma onesto militare che svolgeva il suo mestiere, in passato riservato soprattutto alle fasce più povere della nostra nazione, per guadagnare un misero stipendio (e come tale un nobile mestiere), che interveniva soprattutto nelle situazioni di emergenza (alluvioni, terremoti...). oggi ci ritroviamo di fatto un esercito con vere e proprie missioni di guerra, ammantate di falsa pace.

Desideri di eroismi estremi tanto assurdi quanto inutili.

Questi nostalgici della guerra, sognatori di balilla, che in parte ci governano, hanno trovato il modo di accendere gli animi, e invece dei fuciletti natalizzi hanno pensato bene al plagio generale giovanile.

Chi si ribella?

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