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CANNES 76 – Per la prima volta sei donne registe in concorso

CANNES 76 – Per la prima volta sei donne registe in concorso

E’ appena stata annunciata dalla Presidente Iris Knobloch e dal delegato generale Thierry Frémaux la selezione filmica ufficiale della 76a edizione del Festival di Cannes

Venerdi, 14/04/2023 - In questo anno di grazia 2023, Cannes (dal 16 al 27 maggio 2023) presenterà in concorso le pellicole di sei donne registe.

Sarà anche aperto dal testo filmico di una donna: “Jeanne du Barry”, infatti, diretto da Maïwenn, aprirà il 76° Festival di Cannes, in prima mondiale.
Il sesto lungometraggio della regista sarà proiettato martedì 16 maggio sullo schermo del Grand Théâtre Lumière, dopo la cerimonia di apertura trasmessa in diretta da France Télévisions e Brut. Uscirà contemporaneamente nelle sale francesi.

In “Jeanne du Barry” la stessa Maïwenn incarna l'omonima eroina accanto a Johnny Depp, Benjamin Lavernhe, Melvil Poupaud, Pierre Richard, Pascal Greggory e India Hair. Il film è dedicato alla vita, all'ascesa ed alla caduta della più importante nonché ultima favorita ed ‘influencer’ del re Luigi XV.

Regista, sceneggiatrice, attrice e produttrice, Maïwenn ha realizzato il suo primo lungometraggio, “Pardonnez-moi”, nel 2006. Il suo cinema è già intriso di una certa realtà, traendo liberamente ispirazione dalla sua stessa vita per plasmare i suoi personaggi e le sue trame. La ricerca dell'identità, l'auto-realizzazione e la famiglia sono, seppur in senso relativo, al centro del suo lavoro.
Nel 2011, la regista ha vinto il Premio della Giuria al Festival di Cannes per la sua prima selezione in Concorso, con il film “Polisse”.
Quattro anni dopo, è tornata alla Selezione Ufficiale con “Mon Roi”: per esso Emmanuelle Bercot vinse il Premio come Miglior Attrice.

L'Italia porta in concorso 3 film, cosa che non accadeva dal 2015: “Il sol dell'avvenire” di Nanni Moretti (dal 20 aprile in sala in Italia), “Rapito” di Marco Bellocchio (nelle sale dal 25 maggio) e “La chimera” di Alice Rohrwacher. La Palma d'Oro manca all'Italia dal 2001, l’anno della vittoria di Nanni con “La stanza del figlio”.
“Il sol dell'avvenire”, di Moretti, è una co-produzione italo-francese. Lui è sempre molto amato dai cugini d’oltralpe, come è noto.
E di sicuro sarà ancor più amato, dopo la visione: pare sia – anche già dal trailer – di chiarissima ‘impronta’ morettiana con tutti i crismi.
E, come sempre, è interpretato, oltreché da lui stesso, dai suoi compagni di viaggio professionale ed esistenziale di sempre, da Margherita Buy a Silvio Orlando al polacco Jerzy Stuhr (Habemus papam, 2011), e poi c’è Barbora Bobulova, il bravissimo 'character' francese, Mathieu Amalric, per non citarne che alcuni.



Ancora una volta a Cannes Marco Bellocchio, il regista veterano di origine piacentina con il suo film “Rapito”, dalla tematica particolarmente storico-interessante che racconta la storia di Edgardo Mortara, il bambino ebreo strappato nel 1858 alla famiglia di origine ebraica per esser allevato da cattolico.
Sostenuto dalla Film Commission dell’Emilia-Romagna – forti, infatti, le sue tinte di chiara origine e matrice emiliano/romagnola - è stato girato nel parmense a Roccabianca, a Bologna in Piazza Maggiore e nella chiesa di San Barnaba a Modena.

“La chimera”, il film di Alice Rohrwacher, ancora piuttosto avvolto nel mistero, è ambientato nel mondo dei furti e traffici scorretti dei tombaroli degli anni Ottanta. È interpretato da Josh O'Connor, Isabella Rossellini, Alba Rohrwacher, sorella della regista, Carol Duarte, Vincenzo Nemolato ed uscirà nelle sale italiane nel corso dell’anno.

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