I criteri di assegnazione dei fondi statali premiano le regioni che sono già più avanti: il monitoraggio 2019 di ACTIONAID e l'esempio di Lucha y Siesta a Roma
Sabato, 29/02/2020 - Dopo la Convenzione di Istanbul, ratificata in Italia nel 2013 per non incorrere nelle sanzioni amministrative da parte dell’Europa, lo Stato si è mosso per implementare e aumentare i Centri Antiviolenza e le Case Rifugio, vi è stato un incremento per quasi tutte le regioni ma non per tutte e, anche se di poco, sono penalizzate le regioni del sud.
Nata nel 2008, con la valorizzazione di uno stabile dell’ATAC (l'azienda dei trasporti della Capitale), negli anni è diventata anche uno spazio simbolico di audeterminazione delle donne che offre accoglienza abitativa e sociale, che facilita l’inserimento nel lavoro, che garantisce consulenza psicologica. Dal 2008 ad oggi Lucha ha accolto migliaia di donne, rispondendo ad un numero di richieste di accoglienza che il Comune di Roma non può e non poteva sostenere con i fondi statali antiviolenza. Nonostante questo l’ATAC ha deciso di vendere lo stabile per fare cassa. È storia di questi giorni il tentativo di chiusura delle utenze dell'immobile. Il Comune di Roma è cieco e sordo rispetto a questi luoghi che non sono solo simbolici, ma attivi e reattivi nella società. Uno Stato che calpesta i nostri diritti e i suoi doveri crea distanze abissali e crea disuguaglianze che forse non saranno mai più colmabili.
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