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Charles Baudelaire

Charles Baudelaire

La vita, i tormenti, i temi dell'opera del grande precursore della poesia moderna

Giovedi, 09/05/2013 - Charles Baudelaire



Della sua biografia due avvenimenti sono significativi: il nuovo matrimonio della madre rimasta vedova con il tenente-colonnello Jacques Aupick (1828) ed il viaggio che il Poeta fa all'isola Maurizio e all'isola della Riunione (1841) organizzato dal patrigno per allontanare il figliastro dalla vita dissipata che conduce. Il viaggio lascerà un certo gusto dell'esostismo presente nei Fiori del Male attraverso tanti ricordi precisi. Per esempio, l'avverbio iniziale della poesia L'Albatro - spesso - lascia intendere che Baudelaire abbia assistito parecchie volte alla scena dell'equipaggio che si diverte con i re dell'azzurro.

Charles adora la madre (dalla quale tuttavia si sente abbandonato in quanto è lei ad ottenere dal tribunale che il figlio sia dichiarato incapace di gestire i propri beni) e odia il patrigno, freddo e distante. Ama la madre a tal punto da scrivere nelle lettere a lei indirizzate (1): "abbiamo sempre da parlare, tu del lavoro, io di quanto t'amo, e siamo presi l'uno dell'altro; con te si è intenti ad amarti, amo tutto quello che viene da te, anche i rimproveri" e detesta il patrigno tanto da chiamarlo "Aupick; tuo marito" (rivolto alla madre) (1) e ad esortare gli insorti del '48 sulle barricate ad ucciderlo!

I Fiori del Male, pubblicati nel 1857, secondo la definizione che ne dà lo stesso Baudelaire "sono rivestiti di una bellezza sinistra e fredda; è stato fatto con furore e pazienza...Il libro manda in bestia la gente" (1) a tal punto da subire un processo per oltraggio alla morale pubblica.

I temi dell'opera. Temi generali e astratti.

1) La poesia, il poeta

Per Baudelaire è il maledetto, l'incompreso (tema caro anche ai Romantici, per esempio a Vigny), come nella poesia L' Albatros. Dirà in una lettera alla madre (1) che il Poeta "produce finzioni e le adorna". Pessoa non dice forse che "Il Poeta è un fingitore"? Compito del Poeta è creare Bellezza - in opposizione all'imperante utilitarismo e materiaslismo, frattura quanto mai attuale ai nostri giorni - decifrando le corrispondenze. Il sonetto Correspondances è considerato come l'arte poetica del Simbolismo.



Corrispondenze



Un tempio è la Natura, dove colonne vive

Emettono talvolta oscure sillabe;

E l'uomo vi si aggira in un bosco di simboli

Che aprono su di lui pupille amiche.



Come echi prolungati che lungi si confondono

In una tenebrosa e profonda unità,

Ampia come la notte o la gran chiarità

Colori, odori, e suoni si corrispondono.



Vi sono profumi freschi come carne d'infanti,

Dolci qual suono d'0boe, o verdi come un prato;

Altri invece corrotti, ricchi e trionfanti,



Che sembrano investire di sè tutto il creato:

Come ambra o benzoino, come il muschio o l'incenso,

che cantano i trasporti dell'anima e del senso. (2)



Da notare: a) stile - I versi sono costruiti con rigore, perfettamente bilanciati su sostantivi quasi sempre accompagnati da aggettivi (che Baudelaire ama molto): colonne vive; oscure sillabe; echi prolungati; addirittura due o tre aggettivi ampliano, come un'eco, il significato del nome: tenebrosa e profonda unità; profumi corrotti, ricchi e trionfanti ecc. b) contenuto - Il Poeta è un ispirato che partecipa del Divino. L'Universo è composto da regni analoghi in cui ogni elemento corrisponde ad un elemento di un altro regno.

2) La Bellezza. Baudelaire, secondo i suoi modelli parnassiani, dapprima esalta la Bellezza (La Beauté, Hymne à la Beauté) nella sua plasticità (sogno di marmo), ma questa visione lentamente cambia. Dopo la rottura col Parnasse, il Poeta, sotto l'influenza di Poe, concepisce una Bellezza non più formale, una Bellezza che può nascere dall'effimero, dall'incubo, dalla follia e può ispirarsi al brutto, all'orrido e al mostruoso. Spesso la Bellezza è nel male: mostro immane, spaventoso, ed ingenuo. E' una novità assoluta in poesia e Une charogne è l'emblema di questa nuova estetica: la carogna è definita superbe carcasse.

3) Il Male. Il Male è piuttosto il dolore, l'assurdità di vivere, un disgusto profondo che ha le sue radici nel Romanticismo (il celebre mal du siècle del René di Chateaubriand) e che arriverà fino alla Nausea sartriana. In tutta l'opera (il Male è presente già nel titolo) si incontrano varie sfaccettature di questo tema sotto la forma della malattia, della morte, del nulla.

La parola spleen, assunta a titolo di tante liriche, deriva dall'inglese e significa milza, l'organo che ha lo scpo di assorbire l'eccesso di bile presente nel sangue e nel fegato. Anomalie nel funzionamento della milza portano ad un eccesso di malinconia.



Raccoglimento



Calmati, o Pena mia, e trova posa ormai,

Invocavi la Sera ed essa scende, è qua;

Avviluppa le strade lenta l'oscurità,

Recando agli uni pace, agli altri i vecchi guai.



Mentre là degli umani il gregge vile,

Spronato dal Piacere, boia senza pietà

Va a cogliere rimorsi nella festa servile,

Dammi o Pena la mano, volgi i tuoi passi qua,



Lungi da loro. Vedi sporger le defunte Stagioni,

In vesti fuorimoda, del cielo dai balconi,

Il Rimpianto dalle acque sorgere sorridente;



Sotto quell'arco il Sole moribondo declina;

E, lungo drappo funebre che striscia ad Oriente,

Ascolta, cara, ascolta: la Notte che dolce cammina. (2)



Da notare: il Poeta si rivolge direttamente alla sua Pena alla quale dà del tu e con la quale usa termini (sois sage, tiens-toi plus tranquille) che sono usati normalmente, nella lingua francese, per rivolgersi ai bambini quando sono insistenti e fastidiosi. Al Dolore, compagno della più totale solitudine qui espressa chiaramente, il Poeta chiede di dargli la mano. Altri temi cari a Baudelaire: l'oscurità, la sera e la notte.

4) Il tempo, la dissoluzione. Non sono che due aspetti del tema del Male, trattati ampiamente dai Romantici (la fuite du temps, la fuga del tempo di Lamartine). Ma Baudelaire va oltre. Il disgusto nasce dalla presa di coscienza del nulla di tutto: O dolore! dolore il Tempo si divora la vita.



Date di una vita

1821 nasce a Parigi

1827 morte del padre

1828 la madre si risposa con il tenente-colonnello Jacques Aupick

1831-1833 frequenta il Collegio Reale a Lione

1836-1839 frequenta il collegio Louis-le-Grand a Parigi, ottiene "il baccalauréat"

1840 vita libera a Parigi dove incontra Balzac, Gerard de Nerval, Ourliac.

1841-1842 viaggio all'isola Maurizio, all'isola della Riunione

1842 si lega a Parigi a Jeanne Duval

1844 è interdetto per aver dilapidato il suo patrimonio; consiglio giudiziario

1845 tentativo di suicidio; inizia la sua carriera letteraria

1852 amore platonico per Mme de Sabatier; si occupa di critica d'arte

1854 traduzione dei Nuovi Racconti Straordinari di Edgar Allan Poe

1857 pubblicazione dei Fiori del male, processo e condanna per immoralità, sarà riabilitato nel 1949

1858 pubblicazione della traduzione delle Avventure di Gordon Pym di Poe

1860 adattamento delle Memorie di un fumatore d'oppio di De Quincey e pubblicazione dei Paradisi artificiali (saggio sull'haschisch)

1864 pubblicazione dei Poemi in prosa; viaggio in Belgio per un ciclo di conferenze

1866 disturbi cerebrali, emiplegia, afasia

1867 muore a Parigi, all'età di 46 anni, dopo una lunga agonia. Sarà sepolto nel cimitero di Montparnasse, vicno al patrigno.



Fausta Genziana Le Piane



(1) Charles Baudelaire, Lettere alla madre, Mondadori

(2) Charles Baudelaire, Les Fleurs du Mal, Mursia

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