E' ispirata alla “Grande Madre” la “Porta della Bellezza" di Antonio Presti realizzata a Librino (Catania) da 2000 bambini delle scuole della cittadina
Una metamorfosi, a cielo aperto, in nome di una Musa d’eccezione. Una donna, immagine di divinità femminile primordiale, e un culto.
Bambini e giochi delle forme della Bellezza intorno alla “Grande Madre”.
Un esercito di piccoli artisti, duemila precisamente, guidati da un mecenate dei nostri tempi “cognominato” Antonio Presti.
Da un muraglione di cemento armato ad un manufatto di arte contemporanea firmato da migliaia di mani. Un muro blu, specchio di questo mondo “sommerso”, e profondo proprio come il blu del mare.
Una porta intitolata alla bellezza, “Porta della Bellezza” per l’appunto, è quella di cui in questi giorni si narrano i natali. Venuta alla luce grazie allo smisurato impegno, e non solo, del catanese Antonio Presti e della Fondazione Antonio Presti - “Fiumara d’arte” (di cui ne è presidente dal 1982), l’opera monumentale, dai più definita “faraonica”, sta donando rilancio e bellezza al quartiere di Librino (ci riferiamo al cavalcavia della tangenziale di Librino in corrispondenza tra il viale castagnola ed il viale Librino).
«Donare bellezza nella condivisione» è l’obiettivo principale di questa opera dalle fattezze ciclopiche, frutto della sola «logica del fare». L’auspicio si concretizzerebbe nel contribuire a una coscienza comune di rispetto per il territorio, recuperando e divulgando i valori dell’educazione alla cittadinanza e dell’impegno civile.
Costruita su una superficie di oltre 500 m, per la realizzazione della “Porta della bellezza” sono stati utilizzati circa 9000 manufatti di terracotta modellati e firmati direttamente dai 2000 bambini delle scuole di Librino che vi hanno partecipato sotto la guida di dieci artisti e da giovani allievi dell’Accademia di Belle Arti di Catania. L’istituto scolastico comprensivo “Campanella Sturzo”, guidato dal dirigente Lino Secchi, giusto per citarne uno, rientra in quelle scuole che hanno partecipato attivamente alla progettualità “pro Bellezza” di Antonio Presti.
Nelle vesti di “giovani artisti”, i bambini hanno giocato un ruolo di primo piano all’interno di un percorso etico-artistico che si promette di cambiare storia e identità di questo quartiere.
È grazie alla partecipazione di nove scuole elementari e medie, di oratori e centri giovanili del quartiere, che accolgono ben 10.000 allievi, che l’inestimabile progettualità ha trovato fondamento e forma.
Un monumento titanico (come Titano femmina che impersona la Terra è la sua musa ispiratrice, ovvero la Gea o Gaia “Grande Madre” del mondo greco) in fieri, comunque, quello della “Porta della bellezza”: potrà essere arricchito, per intenderci, anno dopo anno, di altri interventi artistici in terracotta che progressivamente completeranno tutta la lunghezza del muro di 3 km.
«Il muro cementizio che costituisce l’asse dei servizi e che divide in due il quartiere, come una ferita, snodandosi anonimamente per chilometri lungo le arterie principali – aveva più volte spiegato Presti –, sarà trasformato dal lavoro di bambini e artisti nella “Porta della Bellezza”, il più grande lavoro in terracotta al mondo una volta completato. Ogni bambino lavorerà ad un manufatto in terracotta secondo la sua ispirazione, seguendo una tematica comune, che all’inizio sarà quella della “Grande Madre”, con l’aiuto degli insegnanti ed educatori delle scuole del quartiere. Interverranno poi anche artisti e poeti nazionali, per condividere un’esperienza unica e trasformare una bruttura anonima in un’opera d’arte».
Con l’inaugurazione del 15 maggio (ore dieci, quartiere periferico catanese di Librino), va segnandosi un nuovo successo, un altro punto di approdo per il costante e ormai decennale lavoro di Antonio Presti.
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