I punti deboli di donne e uomini sul cammino della liberazione
Martedi, 07/11/2017 - La telefonata arriva di mattina: la collega giornalista impegnata nella sua regione contro la violenza di genere, conosciuta durante una formazione, mi espone le sue difficoltà nell’uso sessuato della lingua italiana. Il nodo é sempre quello: sentire come un inciampo faticoso l’uso del femminile dove prima non c’era.
Quello che ho trovato più interessante in questo viaggio quinquennale ininterrotto da Trento a Soverato é stato verificare quali siano le criticità che bloccano il percorso di evoluzione per allontanarsi dagli stereotipi introiettati. Gli uomini coinvolti nella pièce teatrale, (ormai oltre 300 e l’età anagrafica non é un discrimine), faticano a stare dentro alla dimensione intima che il copione di Manutenzioni-Uomini a nudo propone: nei 35 laboratori realizzati in altrettanti città la difficoltà maggiore é quasi sempre quella di doversi misurare con le parole e i sentimenti dei propri simili sul corpo e sulla sessualità. Mentre risulta facile per gli uomini, in genere, parlare di sesso, nello spazio pubblico reale o virtuale, quando si tratta di leggere frasi intime del vissuto maschile, fuori dal fraseggio in stile caserma o spogliatoio l’imbarazzo diventa enorme. Non va meglio, e questa non é una bella notizia, tra i giovanissimi: l’avere appreso informazioni, essere stati ‘educati’ sulla sessualità in massima parte dalla pornografia (violenta per lo più) facilmente rintracciabile in internet rende possibile il distacco tra emozioni e corpo, mettendo ai margini la relazione intima tra sé e l’altra.
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