Il racconto di Zia Nena partigiana. Un ricordo e una dedica
Martedi, 07/04/2020 - Maria era nata da un parto gemellare nella piovosa mattina del 7 aprile 1907 e la sua modestissima famiglia non aveva neppure potuto gioire dell’evento perché negli immediati giorni successivi aveva dovuto fare i conti con una scelta terribile: quale dei due bambini poter alimentare? Si, perché nessuno si aspettava un parto gemellare e quella madre, che non aveva latte per la miseria, non poteva neppure garantire ad entrambi i suoi bambini una giusta alimentazione. Solo uno dei due poteva essere mandato a balia, per l’altro si sarebbe provveduto con latte vaccino diluito con acqua di riso. Così, visto che in famiglia c’erano già quattro figli maschi e nessuna bambina, quella drammatica decisione fu presa a suo favore. E il piccolo Mario, che non era abbastanza robusto per sopravvivere a quelle condizioni, era morto nel giro di pochi giorni facendo piombare l’intera famiglia in un dolore immane. Ma quella scelta tanto sofferta lei non la dimenticò mai e così, come la vita le era stata donata, lei, mossa da una generosità senza limiti, sapeva viverla e restituirla con altruismo, al suo prossimo.
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