Login Registrati
Dal Torino Film Festival arriva ‘ARF’ un film di animazione, per non dimenticare

Dal Torino Film Festival arriva ‘ARF’ un film di animazione, per non dimenticare

Nelle sale il 25 gennaio, in occasione del Giorno della Memoria, il film delle brave registe Anna Russo e Simona Cornacchia, storia di un bambino cresciuto da un cane, che finisce in un centro di prigionia

Mercoledi, 24/01/2024 - Non è facile raccontare la tragedia della Seconda Guerra Mondiale, in particolare quella dei lager nazisti, con poesia e delicatezza, come riesce a fare il film di animazione ‘Arf’ - viene in mente ‘La vita è bella’ di Roberto Benigni - che arriva nelle sale il 25 gennaio, in occasione della Giornata della Memoria (celebrata il 27 gennaio) dopo il successo ottenuto a Sottodiciotto Torino Film Festival.

Scritto dall’autrice e regista Anna Russo, e diretto da Simona Cornacchia ed Anna Russo, il lungometraggio ARF, animato in 2D con elementi in 3D, è un ‘dramedy’ che si svolge nel mezzo di una guerra ispirata alla Seconda guerra mondiale dove un bambino salvato ed allevato da una cagnolina (una sorta di Mowgli de ‘Il Libro della Giungla’ del XX secolo) finisce in un campo di prigionia e, tra innocenza ed ironia, si confronta nientedimeno che con il Dittatore in persona. Disegni animati suggestivi ed evocativi, un messaggio molto importante trattato con intelligenza e ‘leggerezza’, rendono ARF un film per tutti, adulti, adolescenti e bambini.

Una delle caratteristiche ben riuscite del progetto è infatti quella di parlare di temi come la relazione tra uomini/bambini e animali, l'istinto materno, l'affettività ma anche la separazione, la diversità, la reclusione e soprattutto la sofferenza dei bambini durante la guerra, attraverso un’angolazione inconsueta: gli occhi di un cane. Ci sono stati esempi nei film di Walt Disney, come sappiamo, di cani e gatti ‘umanizzati’, che hanno sfidato persone malvagie (pensiamo a ‘La carica dei 101’) ma qui la posta in gioco è più alta, il confronto è con il male personificato, quello del Dittatore.

“ARF è un racconto poetico ambientato in una situazione terribile – raccontano Simona Cornacchia e Anna Russo - è una favola fatta di contrasti, nei colori, nelle linee, nel ritmo: tutto è concentrato sulla storia di un bambino che cresce con i cani fino a quando non viene 'arrestato' e condotto in uno squallido luogo di prigionia. Ma Arf è un bambino speciale e con il suo animo puro ed incontaminato risponde con un sorriso e un gesto di generosità a quello che potrebbe trasformarsi in un orrore senza fine. Così Arf sovverte le regole e crea un mondo nuovo”.

Arf è un bambino, ma non sa parlare, abbaia, ma ha un ottimo fiuto ed un carattere adorabile: nato in un Paese in guerra, abbandonato a un angolo di strada con la speranza di metterlo in salvo da orribili deportazioni, il neonato viene ritrovato e salvato da Bianca, il golden retriver della sua famiglia che lo alleva con un branco di cani randagi, su una collina ai margini della città. La guerra, però, giunge anche in quel luogo magico: il branco è disperso in una retata e Arf portato in un campo di prigionia insieme ad altri bambini.

In quanto bambino ‘selvaggio’, Arf non conosce la cattiveria degli esseri umani e, anche in un luogo spaventoso come quello dove viene portato, trova dei motivi per continuare a sorridere, pronto a diventare amico di tutti, anche dei carcerieri che lo rinchiudono in un campo di prigionia per bambini. Arf attraversa gli orrori della guerra e della dittatura portando con sé una luce di felicità che sembra contagiare tutto ciò che ha intorno, persone e cose. Ed è così che la sua presenza metterà in crisi la rigida disciplina del campo e, addirittura, il terribile Dittatore che comanda l’intera Nazione. Il comandante del campo lo condanna a una terribile fine ma Arf è un bambino speciale e ci penseranno i suoi amici cani a salvarlo creando un grande scompiglio proprio nel giorno in cui il Dittatore viene in visita per tenere un discorso ai soldati e alla Nazione. Anche lui dovrà vedersela con Arf, che rovinerà i suoi piani e riuscirà a salvare il suo branco di amici, ritrovare Bianca e la libertà, mentre scoppia la Pace.

“Soavità e leggerezza, contro rigidità e rigore - proseguono le registe - questi concetti li abbiamo riportati anche nelle immagini: linee sinuose e colori caldi per il mondo “esterno”, linee dure, geometriche per le città depredate e i campi di prigionia, sfruttando le emozioni che regalano i colori e sublimano le immagini. I personaggi sono stati concepiti nella stessa maniera: i cani sempre leggeri e morbidi, mentre i soldati sono irrigiditi in tratti spigolosi. Nei soldati scompaiono persino gli occhi, come se non avessero un’anima. Le parole si fondono perfettamente con i disegni regalandoci la possibilità di far giungere concetti importanti attraverso una sola immagine e questo era il nostro obiettivo principale: creare un prodotto che parlasse al di là delle parole e potesse raggiungere e coinvolgere chiunque. In ARF tutto si trasforma: le cose, i fatti, le emozioni. Rami d’albero che diventano recinti di filo spinato, gocce d’acqua che diventano esplosioni, aerei da guerra che si tramutano in farfalle. Arf è un mondo in costante evoluzione, che parla in maniera semplice di qualcosa di terribile, ma lo fa con tenerezza, poesia ed innocenza come solo gli occhi di un bambino sanno fare e soprattutto…trasforma.”

Prodotto da Genoma Films in collaborazione con Marguttastudios, Studio Panebarco, ShowLab, Digitoonz, con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, tramite Emilia-Romagna Film Commission, e con il contributo selettivo del MIC, il film ha una magnifica colonna sonora realizzata da Tony Canto e prodotta da Cam Sugar.

"Per noi è stata la prima esperienza nel campo dell'animazione - afferma il produttore Paolo Rossi Pisu - ma la storia di Anna Russo e i disegni di Simona Cornacchia ci hanno conquistato fin dal primo momento per la qualità artistica e la forza del tema affrontato".
I titoli di coda animati dai disegni dell’autrice scorrono su una canzone scritta da Tony Canto e Simone Cristicchi, su musica di Tony Canto e interpretata da Simone Cristicchi.

Lascia un Commento

©2019 - NoiDonne - Iscrizione ROC n.33421 del 23 /09/ 2019 - P.IVA 00878931005
Privacy Policy | Creazione Siti Internet WebDimension®