Un caso oscuro della provincia italiana, il delitto di Avetrana, e la vicenda mediatica che lo ha accompagnato
Mercoledi, 12/08/2020 - Diventerà una serie televisiva il tragico episodio di cronaca nera che sconvolse l’opinione pubblica nell’estate del 2010: sono passati 10 anni da quel 26 agosto in cui la quindicenne Sarah Scazzi, uscita da casa ad Avetrana (Taranto), scomparve senza lasciare traccia ed il cui corpo venne ritrovato dopo 42 giorni di ricerche: nonostante la confessione dello zio e l’ergastolo comminato alla zia e alla cugina, la triste vicenda di Sarah rimane avvolta nel mistero.
Il libro firmato da Piccinni e Gazzanni, già alla seconda ristampa, ha riportato al centro dell'opinione pubblica il caso con inquietanti, nuove rivelazioni. Avetrana si trasforma così (di nuovo, in un certo senso) in un set a cielo aperto e il caso diventerà a tutti gli effetti il primo “reality show dell'orrore italiano” la cui svolta, come già detto sopra, fu la rivelazione in diretta televisiva a Concetta Serrano della sorte della figlia da parte di Michele Misseri, zio della ragazza, che ha continuato a professarsi l'unico colpevole. La verità giudiziaria, invece, ha indicato come colpevoli materiali del crimine la zia e la cugina di Sarah, Cosima Serrano e Sabrina Misseri. Le due, nonostante negli anni abbiano continuato a dichiararsi innocenti, sono state condannate all’ergastolo.
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