Sabato, 28/05/2011 - Celeberrimi personaggi omerici, quali la donna-pesce Sirena e la donna-consorte Penelepe, caratterizzano accomunandoli i due porti cittadini rispettivamente di Copenaghen e Senigallia. Ciascuno illuminato dalla leggiadria di una presenza femminile in attesa dell’arrivo, o del ritorno, dell’amore. La Sirenetta e la Penelope, due figure di donna legate al mondo marino ed entrambe simbolo di saggezza: la Sirena, seducente abitante del mare, ammaliatrice dotata di onniscienza, dispensatrice di imperitura saggezza ai prodi naviganti capaci di superare con intelligenza e coraggio le insidie dei mari e della vita; e Penelope, neonata rediviva salvata dalle acque, amorevole e fiduciosa nella sua attesa speranzosa, esempio di sagacia e temperanza. Entrambe, l’una per il tempo di un attimo e l’altra per il tempo di una vita, segnano indelebilmente la storia e la coscienza dell’uomo Ulisse, archetipico simbolo dell’intera umanità.
La Sirenetta (“Den lille Havfrue” in danese), graziosa scultura di bronzo simbolo di Copenaghen, la incontriamo amabilmente adagiata su di uno scoglio all’ingresso del porto della città lungo la Lengelinje, e raffigura il noto personaggio della Sirenetta, protagonista dell’omonima favola dello scrittore danese Hans Christian Andersen. L’opera fu realizzata nel 1909 dallo scultore danese Edvard Eriksen su commissione di Carl Jacobsen patrono della birra Carlsberg. Jacobsen era rimasto profondamente affascinato dal personaggio della Sirenetta, assistendo ad un balletto ispirato alla favola andersiana, tanto da volerlo rendere “vivo”. La scultura coglie uno dei momenti più significativi e toccanti nella storia del personaggio di H. C. Andersen, quello della sua metamorfosi da sirena a donna. La favola La Sirenetta, pubblicata dall’autore nel 1836, e oggetto di innumerevoli adattamenti e produzioni artistiche, è stata anche reinterpretata a distanza di più di un secolo dalla Walt Disney che nell’omonimo celebre film d’animazione del 1989 propone una versione edulcorata, con lieto fine, della storia originale ben più drammatica scritta da Andersen.
La Penelope, invece, la troviamo incastonata sulla scogliera del Porto di Levante di Senigallia, ridente cittadina della regione Marche, in Italia, ed è una realizzazione scultorea in bronzo del maestro Gianni Guerra inaugurata nel luglio del 2004. La scultura, anche detta la Sirenetta di Senigallia, rappresenta la forza del legame d’amore di tutti gli innamorati e di coloro a cui il destino ha voluto far conoscere il sentimento della lontananza. Essa appartiene ad una serie di trentasette opere realizzate dall’autore fra il 1993 e il 1998, e nasce dal desiderio di donare alla città di Senigallia un simbolo d’amore segno di appartenenza. La scultura è significativamente ricoperta da una grande quantità di lucchetti, testimonianza d’amore e fedeltà di tutti coloro che li hanno depositati. Intorno alla Penelope sono anche sorte associazioni e iniziative culturali, come l’”Associazione Culturale Penelope di Senigallia” e il “Premio Penelope di Senigallia” rivolto a tutte le spose della città ed istituito per volontà dell’autore stesso.
La Sirenetta di Copenaghen e la Penelope di Senigallia, oltre a rappresentare due interessanti ed affascinanti attrazioni turistiche per le rispettive città, sono anche molto di più: esse incarnano profondamente il sentimento universale dell’amore, rendendosi portatrici di questo grande messaggio di vitale importanza per ogni uomo ed ogni popolo.
Lascia un Commento