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 Decreti sicurezza e accordi Italia-Libia

Decreti sicurezza e accordi Italia-Libia

Dai democratici è partita, in Parlamento, l'offensiva contro i decreti sicurezza di Salvini. Un tema che divide il Governo e lo stesso PD

Martedi, 19/11/2019 - C'era anche una deputata nel gruppetto di parlamentari di sinistra che, nel Giugno scorso, andarono a Lampedusa per solidarizzare con Carola Rackete ed i 42 migranti bloccati nella Sea Watch. E' Giuditta Pini, deputata del Pd, che è una punta avanzata, anche nel suo partito, nel battersi per i diritti dei migranti e la solidarietà da offrire a chi fugge dalla miseria e dai conflitti del paese di origine.
Ora Giuditta Pini ha un obbiettivo preciso, cancellare le misure contenute nei decreti sicurezza di Salvini e, a questo scopo, ha depositato un disegno di legge alla Camera che si affianca ad un altro, dal medesimo tono, presentato da Matteo Orfini, anche lui del PD.
Giuditta Pini ha chiesto ai capigruppo PD di camera e Senato di impegnarsi per la sollecita calendarizzazione di questi disegni di legge ma, dice, finora queste pressioni parlamentari non sono state seguita da segnali di interessamento, nè positivi nè negativi, da parte del Governo e dei capigruppo. Per ora la posizione ufficiale del Governo e del PD è per una modifica dei decreti sicurezza ma solo in linea con le osservazioni fatte dal Presidente della Repubblica. Giuditta Pini, con altri 25 Parlamentari e con molte Associazioni e ONG chiede di più. Gli smantellamenti degli SPRAR e le penalizzazioni delle Ong impegnate in mare proseguono, sottolinea l'on. Pini, e l'urgenza umanitaria richiederebbe una determinazione che finora nè Conte, nè la maggioranza di Governo nè il PD dimostrano.
Anche la linea proposta in Aula dalla ministra Luciana Lamorgese sugli accordi Italia -Libia per il contenimento degli sbarchi (accordi firmati dal Governo Gentiloni) non soddisfa. Gli sbarchi tramite quegli accordi si sono ridotti, ma sulla sicurezza dei migranti il capitolo è da riaprire. Nel ddl di Giuditta Pini si legge che i migranti "sono vittime di un doloroso traffico di esseri umani i cui artefici e complici non sono certo le Ong ma piuttosto, in alcuni casi, proprio quei miliziani coinvolti a vario titolo negli accordi che il nostro paese ha stretto con la Libia". Secondo il gruppetto di parlamentari di sinistra che, con l'on Pini, si affiancano alle Ong bisogna opporsi ai decreti Salvini che le penalizzano e che danno dato avvio allo smantellamento degli Sprar, ma occorre anche opporsi alla prosecuzione degli accordi stretti con la Libia nel 2017 dal Ministro Minniti e di cui la Ministra Lamorgese ha confermato la validità di fondo anche se ha garantito che verranno puntualizzati e corretti da una Commissione Italo-Libica creata proprio per vigilare sul buon esito e sulla gestione di questi accordi.
Ma da chi è composta questa Commissione Italo-Libica?
L'on Pini spiega che questa Commissione comprende anche miliziani delle fazioni in lotta e uomini di pochi scrupoli nella gestione dei migranti, come dimostrano anche le condizioni disumane in cui si vive nei centri di accoglienza libici.
La Ministra Lamorgese, parlando alla Camera, ha affermato che si lavorerà per un interessamento dell'Onu sulla gestione di questi centri di accoglienza libici, ma l'on. Pini, Orfini, il piccolo gruppetto di parlamentari di sinistra e le Ong chiedono di più, garanzie più forti e modifiche nella composizione della componente libica della Commissione bilaterale.
Saranno ascoltati? Un primo segnale in tal senso verrà dato se saranno calendarizzati presto i loro disegni di legge e a spingere in tale senso c’è un ordine del giorno approvato alla Convention che i Democratici hanno tenuto a Bologna in questo Novembre. Convention dove, sul tema degli immigrati, il Pd ha dimostrato un’attenzione non apprezzata dal Movimento 5 Stelle, alleato di Governo.



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