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Delle apparenze

Delle apparenze

Dialogando col Sé, col sé e col chi.

Lunedi, 19/04/2010 - - Voi credete ancora alle apparenze, è questo il vostro dramma -

- Ma non sei forse tu che ne hai creato ogni presupposto? Nei minimi particolari, microscopici, hai fatto in modo che potessimo capire solo fino a un certo livello.

- Questo sarebbe un giusto appunto se non avessi dalla mia tutto l'universo, e voi soltanto un pulviscolo di cellule.

- E allora lo ammetti, hai fatto in modo che mai percepissimo le dimensioni totali del nostro esistere. Un bello scherzo da prete.

- Da papa, anche, con o senza accento, giacché ci sei.

- Ho appena letto una documentazione sui delitti che hanno contrassegnato il dilagare del potere di quella chiesa che spaccia per tuoi i propri interessi.

- Conosco la faccenda, so tutto il numero dei cosiddetti santi sepolti nelle cripte marmoree, mitria in testa, in quel luogo di sfarzo sfrenato e preziosità di ogni genere. Mandai mio figlio tempo fa tra loro, ma lo uccisero e delle sue parole fecero commercio.

- Allora mi pare di capire che non abbiamo speranza. Oggi ancora una volta abbiamo assistito alla vittoria dei loro protetti, mafiosi e obnubilatori di coscienze. E dei loro scandali immondi minimizzare la portata e gli esiti.

- Purtroppo non avevo considerato queste deviazioni, ma nella libertà dell'infinito possibile, ho voluto che tutto fosse sperimentabile.

- Allora vedi che è tutta tua la responsabilità!

- Se per responsabilità intendi l'avervi lasciato completa libertà di co-creare la vostra realtà, allora sì, sono responsabile.

- Bene, è già qualcosa, ammetti le tue colpe.

- No, ammetto le vostre.

- Troppo comodo, non sono d'accordo.

- Comodo perché? Se sono tutti voi, se ciascuno di voi è un minuscolo punto del mio essere, è dentro di me che avviene ogni dolore, come è dentro di me che si articola ogni passione e ogni piacere.

-Vuoi dire che tu patisci te stesso?

-Si potrebbe anche dire così, se preferisci.

-E allora io, io chi sono e quanto conto in questo infinito incommensurabile di cui consisti, di cui rifulgi e infinitamente ti espandi?

-Tu sei l'informazione che ho voluto, tu sei la mia coscienza momentanea, ma senza di te non ci sarebbe il tempo.

- ?

- Nemmeno un buco nero: un vacuolo può esistere perché esiste l'intorno, io sono la dimostrazione degli assunti contrari, io sono il tutto, IO SONO.

- Dopodiché io continuerò ad essere tuo complemento infinitesimo, nel bene e nel male...

- Bene, Male e Indifferenziato, sono categorie di questo pianeta che insieme abbiamo creato e stiamo ancora creando, fondanti di un sistema trino. Infatti, con chi tu stai discorrendo?

- Stando a quanto hai detto, con me stesso.

- Ecco. Allora le responsabilità?

- Sono le mie.

- Beh, in un certo senso sì, ma tu sei solo una cellula dell'organismo che ha per corpo la Terra, per cervello le stelle e per braccia l'eternità.

- E allora come posso essere responsabile di tutto questo?

- Siamo al dunque, lo sei e non lo sei, esattamente come Me.

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