PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI POESIE DILETO DIALETO DI NIDIA ROBBA
Martedi, 12/07/2011 - Giardino di Casa Robba • Via D’Angeli, 38 • Trieste
martedì 19 luglio 2011 - ore 18.30
Martedì 19 luglio 2011 alle ore 18.30, a Trieste, nella fascinosa cornice del giardino un po’ fané di Casa Robba (via D’Angeli 38) la scrittrice e poetessa triestina Niddia Robba presenterà il suo ultimo libro di poesie in dialetto, intitolato Dileto Dialeto (pgg. 115, € 13,00) ed edito da La Mongolfiera Libri. Interverranno l’architetto Marianna Accerboni, Giancarlo Bonomo, Duilio Buzzi, Michele Galliussi, Maria Grazia Mora e Fausto Ranieri con il coordinamento della pittrice Helga Lumbar Robba, cui si deve la vivace e delicata illustrazione della copertina: un mazzo di fiori che sembrano fuochi d’artificio.
La raccolta – scrive Accerboni - che, tra romanzi e volumi di liriche, rappresenta il 18° libro dell’autrice, oggi 87enne, è dedicata non a caso alla giornalista Liliana Bamboschek, esperta di dialetto e di tradizioni triestine. E propone una sessantina di poesie composte dalla Robba tra il 1946 e il 2011, che riassumono la filosofia di vita e la colta sensibilità dell’autrice in rapporto a molteplici temi dell’esistenza individuale e universale.
Come di consueto la poetessa - che nel corso della sua attività ha ricevuto molti premi speciali, non ultimi il “Città di Venezia” e la “Targa al merito”, di cui è stata insignita dal Comune di Trieste - coinvolge istintivamente il lettore, con la sua capacità di fantasticare e al tempo stesso di narrare, in una sorta di armonica espressione del temperamento intenso e appassionato che la anima, intrecciato però a una lieve ironia, che sale di quando in quando d’intensità e si fa umorismo e anche self humor: passano attraverso la sua penna le dolorose vicende dell’amata Trieste, città tanto attesa dall’Italia e poi trattata con indifferenza, l’amore per i gatti, dal cui fascino è impossibile non rimanere sedotti, sino ad apprezzare la “gatoterapia” e a diventare una gattara…; e poi il ricordo dell’amato cugino francese Gerard e la consapevolezza di non scrivere in un “Dialeto studià”. Ma, afferma l’autrice “Xe quel che parlo: forsi ingentilido al confronto de quel de ani fa”. E ancora il tema dell’emancipazione femminile e del conseguente ruolo perdente del maschio…
Ricordi dolci e amari e “sogni di gloria”, ossia le speranze della giovinezza, percorrono come un brivido d’energia le rime – conclude Accerboni - non dimentiche che “la vita la xe un dono che va restituido; no ghe esisti condono o acordo patuido”.
Nidia Robba, nata a Trieste nel 1924, ha studiato alla Facoltà di Lettere di Firenze, città dove ha risieduto per alcuni anni, e ha viaggiato moltissimo in Italia e all’estero. L’amore per la scrittura si è manifestato fin dall’infanzia e a diciott’anni ha scritto il primo romanzo. Numerosissime sono le sue poesie, ma per decenni, fino al ’78, la scrittrice ha gettato nel fuoco le sue opere, a causa di una sorta di intimo pudore, iniziando a pubblicare solo nel 2002 per l’interessamento della figlia.
DOVE: Giardino di Casa Robba - via D’Angeli, 38 - Trieste
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