La nuova edizione del libro di Lorenzo Gasparrini, tra riflessione e messa in discussione di sé stessi
Domenica, 17/01/2021 - Qualche mese fa ero stata invitata come relatrice ad un convegno in tema di violenza di genere. Dato che il mio intervento era programmato nel pomeriggio ne approfittai per pranzare col mio compagno in un ristorante vicino all’università. Per tutto il pranzo il cameriere che ci ha serviti si è rivolto solo e soltanto al mio compagno, accertandosi che i piatti e i tempi del servizio fossero di suo gradimento con un colloquiale “tutto bene, ragazzo?”: nonostante il fatto che a quel tavolo stessi mangiando anch’io, questo signore riteneva opportuno o scontato interloquire solo con l’uomo al tavolo. Mi ha portato anche un’ordinazione sbagliata. Al momento di alzarci ho detto al mio compagno: “Stai bene attento adesso”. Ci siamo diretti alla cassa, il cameriere ci ha fatto strada per dare al cassiere la nostra ordinazione e si è accertato nuovamente che fosse stato tutto di gradimento del cliente (singolare maschile). Poi io ho tirato fuori il bancomat, porgendolo al cassiere. Ed è in quell’istante che il cameriere ha sfoderato la sua più sincera espressione allibita e dopo qualche secondo ha ritenuto di ritirarsi in silenzio, senza più degnare né di parola né di saluto il suo cliente (singolare maschile). “Mi sa che non gli piaccio più” ha detto il mio compagno uscendo dal locale. Ed è così: non gli piaceva più perché non si era dimostrato abbastanza uomo ai suoi occhi, lasciando pagare la donna che lui non aveva neanche considerato.
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