La letteratura sul brigantaggio post-unitario è oggi vasta e sempre più esaustiva
Domenica, 06/03/2011 - Nel brigantaggio post-unitario, espressione sociale di nuove ed endemiche difficoltà meridionali, confluiscono motivazioni diverse, dall’esasperazione contadina per l’insoluto problema delle terre al legittimismo borbonico, dall’avversione verso i “galantuomini” pronti a schierarsi con la nuova classe dirigente all’ostilità per le regole imposte dal governo piemontese, dalla leva obbligatoria al prelievo fiscale. Costante ed evidente risulta l’attrito del nascente stato italiano nel penetrare nei territori annessi. La letteratura sull’argomento è oggi vasta e sempre più esaustiva, soprattutto nella misura in cui il fenomeno è stato letto come risposta ad una mancata “rivoluzione agraria”, come tentativo legittimista, come guerra civile. Più di recente, il quadro si arricchisce di ulteriori aspetti, piuttosto insoliti per una storia al “maschile” fatta di ribelli fuorilegge, ed è la partecipazione della donna alla lotta brigantesca, ora fiancheggiatrice ora essa stessa a capo di una banda.
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