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Due donne

Due donne

La strana coppia di donne ai vertici: Giorgia Meloni e Elly Schlein. Un anno non è molto, ma neanche poco, in ordine al programma di dare un contenuto non neutro alla politica del paese...

Lunedi, 20/11/2023 -

Una situazione poco comune, ma già accaduta in Estonia quando Kaia Kallas prestò giuramento come capa del governo nelle mani della presidente della Repubblica Kersti Kalijulaid. Durò poco perché la presidente della Repubblica era in scadenza e nel 2021 fu eletto un uomo. Comunque in Europa l’intesa tra le signore dei poteri forti, Ursula von der Leyen, Christine Lagarde e Angela Merkel, era stata un’alleanza. Il dialogo costruttivo tra Commissione europea, Fondo monetario e governo tedesco aveva costituito un’esemplarità suggestiva: donne molto brave che non hanno lasciato esperienze innovative “di genere”: politica di sistema senza cultura femminile.

Per questo meraviglia che le donne italiane, che sono sempre state le più attive nel femminismo europeo, non stiano tenendo d’occhio la strana coppia: Giorgia Melloni che, eletta da un anno, governa con sondaggi attorno al 30 %, ed Elly Schlein, segretaria del Pd, è alla guida del primo partito d’opposizione. Un anno non è molto, ma neanche poco, in ordine al programma di dare un contenuto non neutro alla politica del paese,

Per ora non si vedono tracce di cambiamento, tranne alcune caratteristiche dei vecchi stereotipi che l’informazione ha elevato a gossip: la Meloni ha lasciato un compagno poco degno, continua a fare la madre cristiana sostenitrice della natalità anche se non è sposata e ha una figlia unica, mentre Elly non ha nascosto di vivere con una donna e ha inciampato sull’armocromia, mai sentita nominare da nessuna delle grandi sartorie. Politicamente? Meloni è chiara: vuole essere “il” presidente. Elly ha messo le donne tra le sue priorità, ma non cerca di farsene un elettorato privilegiato per le prossime elezioni. Politicamente il governo concede benefici alla natalità e vuole che i bambini frequentino i nidi: ma solo a partire dal secondo figlio e senza erogare un euro per aprirenuovi asili. L’opposizionereagisce bocciando le proposte governative.

Continuando così le donne possono accantonare sia la speranza di potere trovare un sostegno alla loro volontà di incidere sulla politica del loro paese come primo passo per migliorare il mondo con la loro cultura, sia l’opportunità di riprendere a ragionare sull’esclusione delle donne dal potere nella gestione politica del paese.

Eppure risulta chiaro il grande imbroglio della parità: ti danno un po’ di posti di più alto livello, purché tu non ti azzardi a cambiare il modello politico che deve restare unico, cioè maschile, secondo il significato specifico del“neutro”. In Ucraina, dove la tradizione sovietica non offriva spazi all’autonomia femminile, le donne sono scese a manifestare contro la guerra, che ha sottratto gli uomini alle loro famiglie e li deprime nell’adempimento di un dovere insensato: vecchie pratiche emancipazioniste che si facevano anche ai tempi della guerra di Libia del 1912, quando le donne si sdraiavano sui binari della stazione da cui partivano i soldati. Intanto sta succedendo che in tutti i paesi europei le donne - che sono sempre in prima pagina come vittime delle violenze, degli stupri, dei femminicidi - hanno perso visibilità della loro volontà di cambiare il mondo per amore della pace.


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