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Festa del Cinema di Roma: la XX edizione dal 15 al 26 ottobre

Festa del Cinema di Roma: la XX edizione dal 15 al 26 ottobre

La manifestazione all’Auditorium Parco della Musica ‘Ennio Morricone’. Attenzione al sociale con il coinvolgimento di detenute/i. Paola Cortellesi presidente della Giuria e tante le registe presenti

Mercoledi, 24/09/2025 - Un anniversario importante per la Festa del Cinema di Roma che quest’anno raggiunge la sua ventesima edizione: sembra ieri quando a Roma nel 2006 venne annunciata la nascita di un Festival di Cinema denominato, nella prima edizione, ‘Cinema. Festa internazionale di Roma’, promosso da Comune e Provincia di Roma, Camera di Commercio, Regione Lazio e organizzato dalla Fondazione Musica per Roma. Nel 2007 nasce la Fondazione Cinema per Roma ed oggi la manifestazione compie già 20 anni.

La Festa del Cinema di Roma ha avuto numerose direzioni artistiche al femminile e attualmente la Direttrice artistica della Festa del Cinema e della Fondazione Cinema per Roma è Paola Malanga, affiancata da un competente comitato di selezione, mentre Francesca Via è la Direttrice Generale della Fondazione.

Con oltre 150 film in programma e 38 Paesi coinvolti, la Festa del Cinema di Roma, XX edizione, si svolgerà dal 15 al 26 ottobre 2025 presso l’Auditorium Parco della Musica ‘Ennio Morricone’ coinvolgendo numerosi altri luoghi e realtà culturali della Capitale, tra i quali: il MAXXI, il Teatro Olimpico ACEA, il Teatro Palladium, il cinema Giulio Cesare, il Nuovo Cinema Aquila, Rebibbia Nuovo Complesso e la Casa Circondariale femminile di Rebibbia ‘Germana Stefanini’, l’Istituto Penale Minorile ‘Casal del Marmo’, la Casa Circondariale di Roma ‘Regina Coeli’, Castel Sant’Angelo, il Teatro della Cometa.

L’immagine ufficiale della XX edizione della Festa proviene da una ripresa effettuata sul set del film ‘Giulietta degli spiriti’ - uno dei capolavori di Federico Fellini di cui ricorre il sessantenario - realizzata nell’ambito della straordinaria produzione di Franco Pinna (1925-1978), uno dei fotografi italiani fra i più importanti del secolo scorso. Si tratta una scena (© Archivio Franco Pinna), onirica e divertente, riferita al ricordo di Giulietta (Masina) relativo alla fuga in biplano del suo amato nonno (Lou Gilbert) insieme a un’affascinante circense (Sandra Milo), inseguiti vanamente da parenti e conoscenti benpensanti che vorrebbero evitare lo scandalo. Una sequenza al limite fra realtà e fantasia, che si conclude in una memorabile corsa verso la libertà e contro le convenzioni sociali, dove appare Fellini di spalle, con il megafono in mano, pronto a dare il via alle riprese.

La Selezione Ufficiale della Festa è composta, come di consueto, dalle seguenti sezioni: ▪ ‘Concorso Progressive Cinema – Visioni per il mondo di domani’ Concorso internazionale senza distinzione tra film di finzione, documentari e film in animazione; ▪ ‘Freestyle’ Sezione non competitiva composta da titoli di formato e stile liberi. ▪ ‘Grand Public’ Sezione non competitiva dedicata al cinema per il grande pubblico. ▪ ‘Proiezioni speciali’ Sezione non competitiva. ▪ ‘Best of 2025’ Sezione non competitiva composta da film provenienti da altri festival internazionali, considerati tra i migliori della stagione. ▪ ‘Storia del Cinema’ Sezione non competitiva dedicata a celebri film in versione restaurata, agli omaggi e all’approfondimento della storia del cinema italiano e internazionale.

Ad affiancare il nutrito e vario programma dei film, si svolgeranno in tutta la città, in collaborazione con le più interessanti realtà culturali della Capitale, eventi collaterali, incontri con il pubblico, mostre ed altre iniziative dedicate al cinema. Oltre alle classiche masterclass, sono previsti due appuntamenti ormai consolidati: ‘Paso Doble’, dove due autori si confrontano su temi riguardanti il mondo del cinema, le sue storie, i suoi protagonisti e ‘Absolute Beginners’, in cui un autore affermato rievoca la storia del proprio esordio sul grande schermo.

La giuria del Concorso Progressive Cinema sarà quest’anno presieduta dall’attrice, sceneggiatrice, autrice e regista Paola Cortellesi e composta dal regista e sceneggiatore finlandese Teemu Nikki, il regista e sceneggiatore britannico William Oldroyd, lo scrittore e illustratore statunitense Brian Selznick e l’attrice franco-finlandese Nadia Tereszkiewicz. La Giuria assegnerà ai film del Concorso Progressive Cinema i seguenti riconoscimenti: Miglior Film; Gran Premio della Giuria; Miglior regia; Miglior sceneggiatura; Premio “Monica Vitti” alla Miglior attrice; Premio “Vittorio Gassman” al Miglior attore; Premio speciale della Giuria, a scelta in una delle seguenti categorie: fotografia, montaggio, colonna sonora originale.

La ventesima edizione della Festa del Cinema assegnerà quest’anno il Premio alla Carriera a uno dei maggiori autori contemporanei, il grande regista iraniano Jafar Panahi, in occasione della presentazione del suo nuovo film, Un simple accident (Un semplice incidente), Palma d’oro al Festival di Cannes 2025. Il regista è uscito ufficialmente per la prima volta dal suo Paese dopo molti anni (alcuni dei quali trascorsi in prigione per le idee veicolate dai suoi film). Il riconoscimento sarà consegnato dal regista premio Oscar® Giuseppe Tornatore.

Ma veniamo ai film, con uno sguardo particolare alle opere delle registe donne, piuttosto numerose nelle varie sezioni della Festa e con proposte originali e interessanti.



Tra i film del CONCORSO PROGRESSIVE CINEMA a regia femminile si segnalano:

‘MISS CARBÓN’ della regista argentina Agustina Macri, un film basato sulla storia vera di Carla Antonella Rodriguez, nata trentatré anni fa vicino a Rio Turbio (in Patagonia, dove le donne non sono ammesse in miniera perché portatrici di sfortuna), prima donna a entrare in miniera. Battezzata Carlos Enrique, trans e “minatrice”, Carlita, una lottatrice per le sue passioni e per i suoi diritti, capace di sovvertire le regole e le tradizioni, è interpretata da Lux Pascal (sorella dell’attore Pedro Pascal) nel combattivo film di una regista capace di mescolare passione drammatica e distensione, immagini kitsch (la processione, la Madonna) e un senso maestoso e narrativo del paesaggio.

‘ROBERTO ROSSELLINI, PIÙ DI UNA VITA’, di Ilaria de Laurentiis, Andrea Paolo Massara, Raffaele Brunetti. Il docu film racconta il viaggio affascinante e inconsueto nella psiche e nel mondo di un genio, Roberto Rossellini. Costruita interamente su materiali d’archivio in gran parte inediti provenienti da archivi internazionali, l’opera offre un ritratto insolito del regista, liberandolo da quei cliché che lui stesso rifuggiva e che ne hanno irrigidito il mito. Lettere e testi autobiografici danno corpo a un controcanto interpretato da Sergio Castellitto (Rossellini), Kasia Smutniak (Ingrid Bergman), Isabella e Renzo Rossellini, François Truffaut, Tinto Brass e Vinicio Marchioni (Renzo Rossellini). Tra interviste televisive, dibattiti radiofonici e conferenze, emerge la figura di un artista rivoluzionario, irriverente e contraddittorio: da qui il titolo ‘più di una vita’.

‘NINO’, esordio della regista francese Pauline Loquès, è un film che ha la leggerezza della giovinezza, venato di malinconia e di un sottile umorismo sotterraneo, nonostante il soggetto: alla vigilia del ventinovesimo compleanno Nino viene informato in ospedale che il suo mal di gola è in realtà un cancro e che perciò deve iniziare la chemioterapia da lì a tre giorni. Non dalle 5 alle 7 (come la Cléo del leggendario film del 1962 di Agnès Varda), ma Nino dal venerdì al lunedì: tre giorni attraverso una Parigi quotidiana e bellissima per metabolizzare la notizia traumatica e tentare di condividerla con qualcuno, dalla mamma (Jeanne Balibar) al migliore amico che gli ha organizzato un party a sorpresa, dalla ex fidanzata a una vecchia compagna di scuola. Un film sulla ricerca di sé stessi e sull’amicizia.

‘ESTA ISLA’, opera prima della regista portoricana Lorraine Jones Molina e di Cristian Carretero: il film racconta del giovane Bebo che vive col fratello in un complesso popolare situato nel cuore di un piccolo centro costiero di Porto Rico. La pesca è la sua unica risorsa, ma il bisogno di guadagni immediati lo costringe a compiere attività illecite. Quando un incarico si conclude in un bagno di sangue, Bebo scappa insieme a Lola, ragazza dell’alta società in cerca di una via di fuga dal proprio mondo soffocante. Con i sicari alle calcagna, i due attraversano montagne e sentieri tortuosi. Un sorprendente racconto di formazione, crudo e poetico, che illustra le contraddizioni sociali di Porto Rico attraverso i meccanismi del noir, attraverso una regia condivisa.

All’interno della sezione FREESTYLE, sempre a direzione femminile, si segnalano:

‘LA CAMERA DI CONSIGLIO’ di Fiorella Infascelli, con Sergio Rubini, Massimo Popolizio, Betti Pedrazzi, Roberta Rigano, Anna Della Rosa, Stefania Blandeburgo, Rosario Lisma, Claudio Bigagli, che riporta gli eventi del 1987, legati all’atto finale del più grande processo penale della storia: il Maxi processo di Palermo. Otto giurati, quattro donne e quattro uomini, chiusi, blindati in una camera di consiglio per 36 giorni dovranno decidere condanne e assoluzioni per 470 imputati. Otto persone, costrette a vivere insieme in un piccolo appartamento nel carcere dell'Ucciardone. Impedita ogni possibilità di comunicare con l’esterno, niente televisione, telefono, radio. Reclusi. Un film corale, con al centro il Presidente e il Giudice a latere: una camera di consiglio unica per la durata, l’immensità del lavoro, e per i suoi protagonisti. Un film con un impianto teatrale, che sa diventare cinema.

‘IL GRANDE BOCCIA’ di Karen Di Porto, storia di Tanio Boccia che, nel 1964, già considerato “il peggior regista del cinema italiano”, irriso da tutti i suoi colleghi e perseguitato dai creditori, riesce a mettere in cantiere quattro film contemporaneamente, da ‘Maciste alla corte dello Zar’ a ‘La valle dell’eco tonante’. Ma in quel settembre esce ‘Per un pugno di dollari’ e nessuno va a vedere i film del grande Tanio. Karen Di Porto dirige con mano sicura l’ultimo film prodotto in maniera rocambolesca dal grande Galliano Juso. Ricky Memphis interpreta con straordinaria empatia un personaggio che, se non fosse esistito veramente, sembrerebbe inventato, simbolo di un’epoca perduta di sogni, fallimenti e della mirabile arte di arrangiarsi.

‘QUEENS OF THE DEAD’ di Tina Romero (americana di origine messicana), opera prima di una regista figlia d’arte. Hanno tacchi altissimi, abiti scollati, dorati o di raso bianco o coloratissimi, tanti lustrini, i capelli cotonati e arricciati e il volto perfettamente truccato: sono le drag queen che, scritturate da Dre, si esibiscono in un capannone di Brooklyn la notte in cui dilaga in città un’epidemia di zombie. E con loro lesbiche, gay, transgender, party girls e gruppi di ragazzi, bianchi, black, latini e orientali tutti uniti a contrastare i traballanti non morti. Che, a loro volta, non sono cattivi, ma solo affamati. Nel cast Katy O’Brian, Jaquel Spivey, Margaret Cho, Nina West, Tomas Matos, Brigette Lundy-Paine, Riki Lindhome, Dominique Jackson, Cheyenne Jackson, Shaunette Renée Wilson, Becca Blackwell, Eve Lindley, Karan Brar, Brian Morabito, Julie J, Sarah Coffey, Danielle Vasinova Attrice e dj.

Tina, la figlia di George Romero (inventore degli zombi moderni, con ‘La notte dei morti viventi’, 1969), esordisce nella regia cinematografica seguendo in parte le orme del padre con quella che definisce “una ZomComMusic Video RIDE” (una cavalcata), fedele all’eredità di famiglia ma anche a sé stessa. Con una scrittura precisa e veloce (coautrice la scrittrice e comedian Erin Judge), molto humor e senso del ritmo, il film intreccia i vari protagonisti che, in luoghi diversi, cercano di sfuggire all’epidemia.

Molto attesa la sezione non competitiva GRAND PUBLIC destinata al grande pubblico, fra cui si segnalano i seguenti film ‘al femminile’:

‘ANNA’ di Monica Guerritore, che racconta la notte del 21 marzo 1956, una notte romana come tante, durante la quale una signora vestita di nero, insonne, percorre a piedi i vicoli e le piazze di Roma, nutre i gatti randagi, parla con le persone che incontra, un netturbino, una giovane prostituta seduta fuori da un bar, e ripensa alla propria vita. Intanto una ragazza, che diventerà la sua agente, la cerca. Al mattino, la notizia: la signora, Anna Magnani, ha vinto l’Oscar® come migliore attrice per La rosa tatuata. Scritto (con la revisione di Andrea Purgatori), diretto e interpretato da Monica Guerritore, comincia con questa nottata il primo film che racconta la storia della nostra grande attrice, amatissima dal popolo di Roma e ammirata in tutto il mondo, dalla notte dell’Oscar® fino alla sua scomparsa, nel 1973. Una storia che rievoca anche scene celebri (quella di Roma città aperta), momenti passati (la vittoria al festival di Cannes), amori perduti (Massimo Serato, Roberto Rossellini), il figlio Luca molto amato. Insieme a Guerritore, Tommaso Ragno (Rossellini), Lucia Mascino e Beatrice Grannò (Carol Levi giovane e adulta).

‘BREVE STORIA D’AMORE’ di Ludovica Rampoldi, Italia, 2025, un’opera prima che parla di due coppie e due generazioni: da una parte i trentenni Lea (Pilar Fogliati) e Andrea (Andrea Carpenzano) e dall’altra i cinquantenni Rocco (Adriano Giannini) e Cecilia (Valeria Golino).| Una sera, in un bar, Lea e Rocco s’incontrano e avviano una relazione clandestina che si consuma tra le pareti di una stanza d’albergo. Quel tradimento, apparentemente ordinario, finirà tuttavia per sconvolgere le loro vite e quelle dei loro partner in maniere del tutto inaspettate. Tra le più note e apprezzate sceneggiatrici italiane (La ragazza del lago, Il traditore, Gomorra – La serie), Ludovica Rampoldi esordisce alla regia esplorando sapientemente i labili confini tra amore e passione, rendendo palpabile il vortice emotivo dei personaggi e tratteggiando la complessità delle relazioni adulte, dove il desiderio diventa catalizzatore di verità dolorose e confronti inevitabili. Nel cast: Monica Guerritore, Tommaso Ragno, Lucia Mascino, Roberto De Francesco, Beatrice Grannò, Edoardo Purgatori, Alvia Reale, Nicolò Giacalone, Francesca Cellini, Diego Migeni, Luca Lazzareschi, Antonio Zavattieri, Matteo Cirillo, Stefano Rossi Giordani, Massimiliano Vado, Giampiero Judica, Tania Bambaci, Lucia Lavia.

‘COUTURE’ della regista francese Alice Winocour, con Angelina Jolie e Louis Garrel. Tre donne, tre origini, culture, età, professioni diverse, immerse nella Fashion Week di Parigi: una regista americana, che deve girare un video di moda, ha problemi con la figlia adolescente e riceve una dura diagnosi medica; una truccatrice francese che ha aspirazioni letterarie e vorrebbe scrivere un libro sull’ambiente della moda; una studentessa di farmacia diciottenne di Nairobi che è diventata la nuova scoperta “esotica” delle passerelle. Angelina Jolie guida un cast che (oltre alle co-protagoniste Ella Rumpf e Anyier Anei) annovera Louis Garrel e Vincent Lindon, in un dramma che, nonostante il glamour dell’ambientazione, la regista Alice Winocour riesce a rendere quotidiano e umano. Qualcuno ha scritto: ‘come se i fratelli Dardenne si fossero rivolti al mondo della moda’.

‘ILLUSIONE’ di Francesca Archibugi, la nota regista romana che torna alla Festa di Roma, dopo ‘Il Colibrì’, con un film che intreccia thriller giudiziario e investigazione psicologica e mette abilmente a nudo le ombre celate dietro il volto rassicurante di una città di provincia, in cui si sedimentano nuove forme di sfruttamento. Alla periferia di Perugia viene ritrovata in un fosso una ragazzina che indossa un completo d’alta moda, sembra morta ma è ancora viva. Si chiama Rosa Lazar, è moldava e non ha nemmeno 16 anni. La sostituta procuratrice Cristina Camponeschi (Jasmine Trinca) e lo psicologo Stefano Mangiaboschi (Michele Riondino) sono immediatamente chiamati a occuparsi del caso, ma l’inchiesta è più complicata del previsto, perché Rosa non sembra avere coscienza delle brutali violenze subite: per la sostituta procuratrice la ragazzina diventerà la chiave di un’indagine internazionale dagli scenari inquietanti, lo psicologo avvierà un altro tipo di indagine, interiore, che lo porterà a scoprire il vero enigma di Rosa Lazar. Sceneggiatrice con Laura Paolucci e Francesco Piccolo, Francesca Archibugi si avvale di un ottimo cast che comprende Filippo Timi e Vittoria Puccini.

‘PALESTINE 36’ della regista palestinese Annemarie Jacir. Ambientato in Palestina nel 1936, durante la rivolta araba contro la trentennale occupazione britannica, il film racconta del giovane Yusuf, in perpetuo movimento tra il villaggio del quale è originario e Gerusalemme, mentre cominciano ad arrivare gli ebrei in fuga dall’Europa e dalle leggi antisemitiche. I conflitti, i personaggi e le loro aspirazioni si intrecciano nella storia epica di un popolo, arricchita anche di notevoli e rari materiali d’archivio. Interpretata da Saleh Bakri, Karim Daoud Anaya, Dhafer L’Abidine, Yasmine Al Massri, e con la partecipazione di attori come Hiam Abbass, Liam Cunningham, Robert Aramayo e Jeremy Irons, la ricostruzione di un periodo fondamentale della storia della regione, che la regista Annemarie Jacir da tempo desiderava realizzare. Come i suoi film precedenti (Wajib, Quando ti ho visto e Il sale di questo mare), anche Palestine 36 – un film coprodotto da Palestina, Regno Unito, Francia, Danimarca, Norvegia, Qatar, Arabia Saudita, Giordania - è il candidato ufficiale palestinese agli Oscar® per il miglior film straniero.

‘VIE PRIVÉE’ della regista francese Rebecca Zlotowski, un film tra thriller psicologico ed eccentrica commedia familiare (il terreno privilegiato fino a oggi dalla regista Rebecca Zlotowski, autrice di ‘Un’estate con Sofia’ e ‘I figli degli altri’), è la storia di Lilian, psicanalista razionale e sicura di sé (una Jodie Foster superlativa anche in versione francese), che comincia a “deragliare” quando una sua paziente muore suicida. Sospettando che si tratti di un omicidio, Lilian comincia a indagare e, ovviamente, a dubitare di sé stessa e delle proprie capacità, fino a sottoporsi a una seduta di ipnosi. E qui i mondi si confondono. Dubbi, certezze, insicurezze, il passato, altre vite, sospetti s’inseguono sulla faccia altera e impagabile di Jodie Foster, circondata da Daniel Auteuil (il suo ex marito) e da Virginie Efira e Mathieu Amalric (la vittima e il suo ambiguo marito).

‘HAMNET’ di Chloé Zhao, la regista premio Oscar® nel 2021 per il miglior film e la migliore regia con ‘Nomadland’. Immersa in un bosco, una giovane donna dorme, rannicchiata nella culla formata dalla radice emersa di un albero secolare: è vestita di rosso cupo, accompagnata da un falco che risponde ai suoi richiami, conosce erbe e pozioni, si dice non sia nata da sua madre, ma da una donna venuta dal bosco. Si chiama Agnes e quando Will la vede s’innamora subito di lei. Will è il giovane William Shakespeare, che riesce a sposarla nonostante l’ostilità delle famiglie ed ha con lei tre figli, Susannah e i gemelli Judith e Hamnet. Ma un lutto li colpisce, quando il drammaturgo lavora già a Londra, e Hamnet diventa Hamlet. Tratta dal romanzo del 2020 di Maggie O’Farrell, più la storia di Agnes che di William, intessuta di magia e femminilità, diretta con vigorosa aderenza agli elementi e alle forze naturali.


Fra le PROIEZIONI SPECIALI a regia femminile, alcune opere di grande interesse:

BELÉN dell’argentina Dolores Fonzi, che si svolge nella provincia argentina di Tucumán, in una società segnata da forti disuguaglianze e pregiudizi radicati, dove la giovane Julieta viene accusata di infanticidio. A difenderla è Soledad Deza, avvocata coraggiosa e determinata, che osa sfidare un sistema giudiziario profondamente conservatore. Quella che nasce come una causa giudiziaria si trasforma presto in un caso emblematico, capace di mobilitare indignazione e solidarietà ben oltre i confini nazionali. Scritto (con Laura Paredes), diretto e interpretato dalla stessa Dolores Fonzi, il film – tratto da una vicenda reale – trasfigura il processo in un dramma politico e umano, rivelando le storture del potere e la violenza del patriarcato. La regista fonde la tensione del legal thriller con la forza del cinema civile: il tribunale diventa arena simbolica, le testimonianze strumenti di resistenza e la vicenda di Julieta una battaglia per la dignità. Oltre alla setssa Dolores Fonzi, nel cast: Camila Plaate, Laura Paredes, Julieta Cardinali, Luis Machín, César Troncoso, Sergio Prina, Ruth Plaate, Lili Juárez.

‘LA DIASPORA DELLE VELE’ di Francesca Comencini. Il 22 luglio 2024 il cedimento di uno dei ballatoi nella Vela Celeste di Scampia ha provocato la morte di tre persone e dodici feriti. Dopo la tragedia, il piano di rigenerazione delle Vele avviato dal Comune di Napoli subisce una drastica accelerazione e quasi 2000 persone ancora residenti alle Vele vengono evacuate per ricollocarsi in alloggi provvisori, in attesa di tornare a Scampia nel nuovo quartiere attualmente in costruzione. Attraverso le loro voci, Francesca Comencini racconta nel suo documentario, con grande sensibilità, frammenti di storie che svelano l’attaccamento, la nostalgia, il senso di appartenenza e la profonda solidarietà di una comunità che aspetta di ritrovarsi.

L’OTTAVO GIORNO di Sabrina Varani. Nell’anno del Giubileo, i protagonisti di questo film documentario sono i senzatetto che vivono ai margini con le loro storie, non così lontane dalle nostre, mentre sullo sfondo un’umanità in cammino scorre placidamente, pronta a varcare la Porta Santa della Basilica di San Pietro. In questo dialogo di luci e ombre, di caduta e riscatto, di fragilità e speranza, la regista evita ogni sensazionalismo e rispetta la dignità di chi, in una condizione di privazione e di perdita, riconfigura il proprio quotidiano e pone indirettamente domande che ci riguardano tutti. In attesa di varcare una soglia, quella del presente, per cominciare un giorno nuovo: l’Ottavo.

Nella sezione BEST OF - la Sezione non competitiva composta da film provenienti da altri festival internazionali, considerati tra i migliori della stagione - si segnala in particolare il film vincitore della Palma d’Oro a Cannes, firmato dal grande regista iraniano Jafar Panahi, una parabola universale sulla giustizia e sui dilemmi etici.

UN SIMPLE ACCIDENT | UN SEMPLICE INCIDENTE di Jafar Panahi (Iran, Francia, Lussemburgo). Un film geniale, meritatissima Palma d’oro a Cannes 2025. Una notte, tornando a casa con la moglie e la loro bambina, un uomo investe un cane, provocando così un guasto all’auto che lo costringe ad andare da un meccanico. Un incidente fortuito, un caso (o forse no, perché, come dice la moglie «Le cose accadono perché Dio vuole che accadano»), ma capace di cambiare la vita e il destino. Infatti Vahid, il meccanico, sentendo il passo claudicante dell’uomo, crede di riconoscere quello di “Gamba di legno”, il più feroce dei suoi torturatori quand’era prigioniero politico, mai visto in faccia. Lo rapisce, lo carica in un furgone e va alla ricerca di altri perseguitati politici per avere la conferma della sua identità. Lucidissimo film politico sulle conseguenze umane e morali del regime iraniano, costruito dall’imprevedibile Jafar Panahi con un’adesione istintiva e complice ai personaggi e al paesaggio (quasi da road movie) e una sotterranea corrente di surreale umorismo quotidiano. Meritatissima Palma d’oro a Cannes 2025. Con: Vahid Mobasseri, Maryam Afshari, Ebrahim Azizi, Hadis Pakbaten, Madjid Panahi, Mohamad Ali Elyasmehr, Georges Hashemzadeh, Delmaz Najafi, Afssaneh Najmabadi

IF I HAD LEGS I’D KICK YOU della regista americana Mary Bronstein. Una straordinaria Rose Byrne, miglior attrice protagonista allo scorso festival di Berlino, ci regala la performance più convincente della sua carriera nei panni di Linda, madre lavoratrice sull’orlo di un esaurimento nervoso. Stretta tra la misteriosa malattia della figlia, un marito lontano, pazienti ingestibili e una voragine che si apre nel soffitto di casa, la sua vita si sgretola in modo caotico e spesso grottescamente comico. Ambientata nella Montauk contemporanea e ispirata in parte alle esperienze personali della regista Mary Bronstein, questa tragicommedia audace e senza filtri racconta con lucidità il peso soffocante della genitorialità solitaria. Girato con urgenza viscerale e sostenuto da una sceneggiatura che alterna con maestria farsa cupa e disperazione surreale, If I Had Legs I’d Kick You è impossibile da ignorare. Nel cast: Rose Byrne, A$AP Rocky, Conan O’Brien, Danielle Macdonald, Ivy Wolk, Lark White, Daniel Zolghadri, Delaney Quinn.

Dalla Selezione ‘BEST DOCUMENTARY’:

PUT YOUR SOUL ON YOUR HAND AND WALK di Sepideh Farsi (Francia, Palestina). La regista iraniana Sepideh Farsi ci restituisce un ritratto penetrante di Gaza costruito attraverso mesi di videochiamate con la ventiquattrenne fotogiornalista palestinese Fatma Hassouna, uccisa poi lo scorso aprile durante un attacco israeliano. Composto in gran parte da conversazioni schermo a schermo, scorci di notiziari in diretta e soprattutto dalle fotografie scattate da Fatma, il film possiede l’intimità di una chiacchierata tra amiche e la nitidezza di un reportage dal campo. In una piccola casa nel nord di Gaza, le connessioni cadono, i generatori si spengono, eppure il sorriso di Fatma è sempre presente, mentre si sistema l’hijab e parla di famiglia, vicini, aiuti, blackout e piccoli desideri: un pezzo di cioccolato, un pasto come si deve. La regia di Farsi, austera, senza enfasi retorica, lascia che siano volti, gesti e un umorismo spontaneo a sostenere il racconto, trasformando in cinema il reportage. Ne scaturisce uno scambio sommessamente radicale tra due donne che non si incontreranno mai.

SBRIGÀTE. CHEF IN LIBERA USCITA di Claudia Gerini. Qui nel ruolo di regista e protagonista la Gerini orchestra un viaggio nella Roma più autentica: mercati, rovine, ristoranti stellati e scorci marini visitati nel corso di una giornata. Dai quartieri più vivi e animati ai silenzi antichi di Gabii fino al calar del sole sul litorale di Ostia, la cucina si trasforma in un mezzo capace di collegare epoche e culture diverse. A completare il quadro, quattro chef d’eccellenza – Roy Caceres, Andrea Antonini, Domenico Stirpe e Ciro Scamardella – che guidano il pubblico tra piatti, storie e tradizioni. In pochi minuti, il cortometraggio fonde documentario, diario di viaggio e omaggio alla Roma più autentica, un organismo vivente in continuo dialogo tra passato e futuro, innovazione e tradizione.

A WOMAN’S FILM di Hubert Attal. Un documentario in cui Molly Haskell, influente studiosa critica americana, pioniera degli studi sul cinema delle donne, accompagna e svela agli spettatori il ruolo che Barbara Stanwyck, Joan Crawford e Bette Davis hanno avuto nel contribuire a cambiare l’immagine della donna nel cinema e nella società americana e non solo, interpretando ruoli di donne nuovi, forti, indipendenti rispetto all’immaginario maschile. Memorabili sequenze di film ci aiutano a guardare la storia del cinema sonoro statunitense in maniera diversa e a scoprire la sotterranea forza innovativa di queste straordinarie attrici.

OMAGGIO A SUSAN SEIDELMAN

DESPERATELY SEEKING SUSAN (CERCASI SUSAN DISPERATAMENTE), di Susan Seidelman. Distribuito negli Stati Uniti in poche copie nel marzo 1985, il film ‘Cercasi Susan Disperatamente’ venne invitato alla Quinzaine del réalisateurs del Festival di Cannes per poi approdare nei cinema di tutto il mondo. La protagonista, Madonna, è già una stella in ascesa e Susan Seidelman è capofila della new wave di registe indipendenti del cinema americano. Un’opera distintiva nel panorama cinematografico del decennio, che sovverte l’angolazione tradizionale dello sguardo cinematografico maschile, abbracciando una prospettiva postmodernista e anticipando di fatto le future discussioni sull’identità. ‘Cercasi Susan disperatamente’ sfugge ad ogni facile classificazione: è una commedia dalla fotografia raffinata – firmata da Ed Lachman – ma con un sottotesto di inquietudine esistenziale; è una sorta di manifesto femminista ma sceglie di evitare slogan e proclami. Con: Rosanna Arquette, Madonna, Aidan Quinn, Richard Hell, Steven Wright, John Turturro.

INIZIATIVE

AUDIBLE PRESENTA “ORGOGLIO E PREGIUDIZIO” – Il 17 ottobre presso il Teatro Studio Gianni Borgna – Auditorium Parco della Musica, nel 250° anniversario della nascita di Jane Austen, Audible presenta “Orgoglio e pregiudizio”, una delle storie d’amore più amate di sempre con una nuova veste sonora tridimensionale e cinematografica. Dopo il debutto internazionale, l’Audible Original è ora disponibile anche per il pubblico italiano, che potrà vivere un’esperienza immersiva tra voci, sospiri e atmosfere Regency, con l’ascolto dell’opera che continua a incantare generazioni nei diversi formati. Sul palco, dopo l’ascolto di un estratto della serie audio, si terrà la presentazione con i protagonisti del cast italiano: Ludovica Martino (Elizabeth Bennet), Federico Cesari (Signor Darcy), e Isabella Ferrari (Signora Bennet).

FESTA DEL CINEMA PER IL SOCIALE: prosegue l’impegno della Festa del Cinema per il sociale e per l’ambiente, con numerose istituzioni coinvolte.

LA FESTA DEL CINEMA NELLE CARCERI DEL LAZIO.

In collaborazione con Fondazione Cinema per Roma, la Festa del Cinema torna a Rebibbia Nuovo Complesso, coinvolgendo il pubblico dei cittadini liberi e la popolazione reclusa, fra l’Auditorium del Carcere, la Sala Cinema “Enrico Maria Salerno” e la nuova sala “Meta”. Riprende nel 2025 la collaborazione con la Casa Circondariale femminile di Rebibbia “Germana Stefanini” e, per il terzo anno consecutivo, la Festa arriverà con i suoi film anche all’Istituto penale minorile Casal del Marmo e nella Casa Circondariale di Latina. Per la prima volta, infine, il programma della Festa raggiungerà anche la Casa Circondariale di Roma Regina Coeli.

LA FESTA DEL CINEMA DI ROMA TORNA NELLA CASA PER I POVERI DEL PAPA

La Festa del Cinema torna a collaborare con il Sant’Egidio nella Casa per i Poveri del Papa con una proiezione dedicata agli ospiti in una sala del Cinema Giulio Cesare. Palazzo Migliori è un palazzo nobiliare settecentesco che molti volevano diventasse un hotel di lusso: il Papa ha però fortemente voluto che fosse un hotel di lusso per i poveri, perché – come lo stesso Santo Padre ha voluto sottolineare – i poveri hanno diritto alle cose più belle. Da allora la casa di proprietà del Vaticano, affidata all’Elemosineria del Papa e gestita dalla Comunità di Sant’Egidio, accoglie ogni sera più di trenta poveri che in gran parte dormivano nei dintorni di San Pietro. Palazzo Migliori, come ha detto il Papa, non intende essere un dormitorio: ciascun ospite riceve non solo un posto letto ma, fin dal primo giorno, viene preso in carico in tutti i suoi bisogni, nel tentativo di toglierlo dalla strada ponendo le condizioni affinché non ci torni mai.

REBIBBIA: LA CITTÀ INVISIBILE (22 ottobre ore 11:30 | Teatro Olimpico ACEA)

“Rebibbia: la Città invisibile” è uno spettacolo teatrale multimediale che si ispira all’opera di Italo Calvino in occasione del quarantesimo anniversario della scomparsa del grande autore. Sotto la direzione di Laura Andreini e Francesca Di Giuseppe, “Rebibbia: la Città invisibile” coinvolge i detenuti, gli ex detenuti e il personale della Polizia Penitenziaria del Carcere ed è promosso dal Ministero della Giustizia, col sostegno del Ministero della Cultura, Regione Lazio e Roma Capitale, in collaborazione con Fondazione Cinema per Roma. Produzione di Ottava Arte. I prigionieri della Città invisibile tornano a visitare, sul palco e in video, i luoghi della loro memoria infantile, quando tutto attorno era Casa, sia che fosse il mostro architettonico del Corviale a Roma oppure la fragile catapecchia dei nonni profughi da Sarajevo. Ogni cosa attorno a loro portava il nome di Itaca, città miraggio, città ragnatela dalle cui maglie è difficile fuggire. Nel racconto di questi testimoni affiora un tessuto di memorie più resistenti delle sbarre della prigione.

LE DONNE DEL MURO ALTO: R&G, VOCI LGBTQIA+ TRA CARCERE, TEATRO E CINEMA (20 ottobre | MAXXI | Ingresso gratuito).

Nel solco del dialogo tra arte, diritti e inclusione sociale, la Festa del Cinema propone presso il MAXXI un incontro-spettacolo dedicato al tema delle identità LGBTQIA+ nel teatro e nel cinema, con particolare attenzione ai linguaggi che emergono nei luoghi ristretti, come il carcere, dove l’espressione artistica diventa atto di resistenza e strumento di trasformazione. Al centro dell’iniziativa, la proiezione e la messa in scena di alcuni estratti da "Ramona e Giulietta", spettacolo originale prodotto dalla compagnia ‘Le Donne del Muro Alto’, che rilegge in chiave queer e contemporanea la tragedia shakespeariana, portando in scena le tensioni, le tenerezze e i conflitti vissuti da due donne dentro e fuori le mura del carcere. Lo spettacolo sarà accompagnato da momenti di testimonianza diretta delle attrici – ex detenute e artiste professioniste – e dalla regista Francesca Tricarico, che guiderà una lezione-spettacolo capace di alternare racconto, performance e visione filmica, offrendo al pubblico una prospettiva inedita sulla relazione tra arte e inclusione.

NASCE “CIAK PER I DIRITTI DELL’INFANZIA”, IL PRIMO PREMIO DI SAVE THE CHILDREN ALLA FESTA DEL CINEMA (23 ottobre ore 16 | Teatro Studio Gianni Borgna – Auditorium Parco della Musica).

In occasione della ventesima edizione della Festa del Cinema di Roma, Save the Children – l’Organizzazione che da oltre cento anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro e da anni social partner della kermesse – annuncia la nascita del Premio “Ciak per i diritti dell’infanzia”, un riconoscimento annuale dedicato all’opera cinematografica presentata nell’edizione precedente della Festa del Cinema di Roma che riesce a mettere al centro l’infanzia e l’adolescenza, raccontandone con sensibilità e profondità le sfide, i diritti e le speranze. Il primo premio sarà assegnato alla presenza del regista premiato e del cast. A seguire, è prevista la proiezione del film vincitore. Il premio nasce con l’obiettivo di valorizzare l’importanza del cinema come strumento di sensibilizzazione e cambiamento, capace di dare voce alle storie spesso invisibili dei più piccoli.

BIGLIETTERIA

L’acquisto dei biglietti in prevendita per la ventesima edizione della Festa del Cinema di Roma, potrà essere effettuato esclusivamente online attraverso il sito https://romacinemafest.boxol.it, a partire dall’8 ottobre 2025 alle ore 11. I biglietti potranno inoltre essere acquistati nei giorni della Festa (14-26 ottobre 2025) presso la biglietteria dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone. Prezzo dei biglietti: da 6 a 28 euro. L’accesso in sala sarà consentito fino a dieci minuti prima dell’inizio dello spettacolo per tutte le sale. Per motivi di sicurezza gli accessi saranno soggetti a controlli; pertanto, sarà consigliabile arrivare con ampio anticipo ai varchi d’accesso, onde evitare disagi. Non sarà consentito l’accesso in sala a proiezione iniziata.

RIDUZIONI E CONVENZIONI

Si ricorda che le riduzioni per enti o associazioni convenzionate con la Fondazione Cinema per Roma sono applicabili online attraverso l’utilizzo di appositi codici sconto.

PREMIO DEL PUBBLICO TERNA

Come ogni anno, anche in questa edizione, il pubblico sarà protagonista della Festa assegnando il Premio del Pubblico Terna, Sponsor della Festa. Gli spettatori assegneranno il riconoscimento tra i film del Concorso Progressive Cinema: potranno esprimere il proprio voto al termine della proiezione ufficiale e della prima replica di un film attraverso il QR Code posizionato all’uscita della sala.

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