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Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, Lomazzo: “Mobilitiamoci”

Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, Lomazzo: “Mobilitiamoci”

Al via la campagna di sensibilizzazione “Combattere la violenza con la cultura”: fino al 25 novembre è possibile ritirare gratuitamente il volume “Discriminazioni, molestie, persecuzioni e violenze: strumenti per combatterle”

Mercoledi, 10/11/2010 - “Combattere la violenza con la cultura”. E’ questo lo slogan della nuova campagna di sensibilizzazione promossa dall’Ufficio della Consigliera di Parità della Provincia di Avellino, diretto da Domenica Marianna Lomazzo. Da oggi e fino al 25 novembre, Giornata Mondiale contro la Violenza sulle donne, presso la sede dell’ex Caserma Litto (II piano) e presso i Centri per l’Impiego della provincia di Avellino, è possibile ritirare GRATUITAMENTE il volume “Discriminazioni, molestie, persecuzioni e violenze: strumenti per combatterle”. La pubblicazione si propone come scudo e al contempo arma “rosa” per tutelare le donne contro forme di violenza ancora all’ordine del giorno ed aiutarle a contrastare attivamente tali fenomeni. Al contempo, la consigliera Lomazzo sollecita le istituzioni deputate, gli organismi di parità, le associazione di genere, gli attori sociali ad organizzare, in ogni parte della provincia di Avellino, appuntamenti pubblici di riflessione su quella che è diventata ormai una vera e propria emergenza sociale internazionale. “La violenza subita dalle donne – spiega Lomazzo -, sia fisica, sessuale o psicologica, è un dramma quotidiano che tocca anche la nostra provincia, perché, come è oramai noto, la violenza è endemica, sia nei paesi industrializzati come in quelli in via di sviluppo, e le vittime e i loro aggressori appartengono a tutte le classi sociali o culturali e a tutti i ceti economici”. Per combattere la violenza sessuale e domestica bisogna sicuramente cambiare la cultura che la giustifica e per contrastarla “ci vuole un impegno costante e stabile, un progetto politico ampio, un piano di azione locale e nazionale”, aggiunge la Consigliera di Parità irpina. Che prosegue: “C’è bisogno di un impegno serio da parte di tutti. Sono inderogabili, quindi, l’attuazione di programmi di azioni positive e di politiche di pari opportunità nel mondo del lavoro, l’attuazione del principio di parità di trattamento tra gli uomini e le donne per quanto riguarda l’accesso al lavoro, alla formazione professionale, nonché l’attuazione di politiche di prevenzione delle molestie sessuali e delle molestie in genere sui luoghi del lavoro e di politiche di prevenzione e di contrasto alle violenze in genere sulle donne”. La promozione dei diritti e l’indipendenza economica delle donne, in particolare per l’accesso all’occupazione e ad adeguate condizioni di lavoro, passano sicuramente anche attraverso una informazione più accurata e puntuale sulle normative di promozione delle pari opportunità, sulle normative di politiche sociali e di politiche del lavoro e decisamente attraverso una più efficace azione di contrasto alle discriminazioni ed alle vessazioni sui luoghi di lavoro, alle quali parte delle donne, ancora deboli contrattualmente, vengono sottoposte. Di qui l’obiettivo della pubblicazione di recente realizzata dall’Ufficio della Consigliera di Parità (“Discriminazioni, molestie, persecuzioni e violenze: strumenti per combatterle”) che la Consigliera intende diffondere su tutto il territorio provinciale attraverso le istituzioni, le scuole, gli attori economici, i luoghi di socializzazione e di associazionismo. “Obiettivo della mobilitazione “intellettuale” – conclude infine Lomazzo - è proprio quello di risvegliare le coscienze civili di donne e uomini, affinché vengano poste in essere azioni forti e concrete al fine di tutelare e difendere la libertà personale, sessuale e psicologica delle donne, che non trova ancora nella società, ma neppure nella famiglia, un luogo sicuro”.



I DATI ISTAT - In Italia una donna su tre, tra i 16 e i 70 anni, nella sua vita è stata vittima della violenza di un uomo. Secondo i dati dell'Istat, sono 6,743 milioni le donne che hanno subito nel corso della propria vita violenza fisica e sessuale, tre milioni quelle che hanno subito aggressioni durante una relazione o dopo averla troncata. Si tratta di violenze domestiche soprattutto a danno di mogli e fidanzate: 8 donne su 10 malmenate, ustionate o minacciate con armi hanno subito le aggressioni in casa. Un milione di donne hanno subito uno stupro o un tentato stupro. Il 6,6% delle donne ha subito una violenza sessuale prima dei 16 anni, e più della metà di loro (il 53%) non lo ha mai confidato a nessuno. Gli autori sono degli sconosciuti una volta su quattro, nello stesso numero di casi sono parenti (soprattutto zii e padri) e conoscenti.



LA GIORNATA DEL 25 NOVEMBRE - E’ proprio per fare uscire dal silenzio questa drammatica situazione che il 25 novembre si celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, istituita con risoluzione n. 54/134 dalle Nazioni Unite nel 1999, al fine di sensibilizzare governi, istituzioni e società civile. L'Onu ha scelto questo giorno per commemorare la tragica vicenda delle tre sorelle Mirabal violentate, pugnalate e strangolate il 25 novembre del 1960, per ordine del dittatore Rafael Leonidas Trojillo. Patria Mercedes (26 anni), Minerva (34 anni) e Maria Teresa (24 anni), depredate di tutti i beni di famiglia, avevano avviato una lotta clandestina contro la dittatura, confluendo nel gruppo rivoluzionario “14 giugno”, sono conosciute per la loro capacità di elevarsi con amorevolezza e grinta, come “le farfalle”. Quella mattina del 25 novembre le donne, già più volte arrestate e torturate, erano state in carcere per far visita ai propri mariti imprigionati sempre per motivi politici. All’uscita furono rapite ed uccise. Il fatto destò enorme scompiglio nell’intero paese americano, tanto da portare dopo pochi mesi, nel 1961 all’assassinio dello stesso Trujillo e al ritorno della democrazia nel paese. Il ricordo della quarta sorella Belgica Adele, trasmesso alla scrittrice Julia Alvarez, fece nascere un piccolo capolavoro letterario “Il tempo delle farfalle”, poi diventato un bel film, entrambi ricordano la vita rivoluzionaria di queste donne contro la sopraffazione e la violenza. Il figlio di Belgica Adele, Jaime David Fernandez Mirabal, dal 2000 al 2004 è stato vice presidente della Repubblica Domenicana.

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