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'Helen Chadwick: Life Pleasures' a Firenze la mostra allestita presso Museo Novecento

'Helen Chadwick: Life Pleasures' a Firenze la mostra allestita presso Museo Novecento

Dal 25 novembre al 1° marzo 2026 è visitabile 'la prima grande retrospettiva italiana dedicata all’artista britannica che ha ridefinito i confini tra corpo, materia e immagine'

Sabato, 22/11/2025 - Il Museo Novecento presenta Helen Chadwick: Life Pleasures, la prima grande mostra in Italia dedicata a una delle artiste britanniche più radicali e influenti della seconda metà del Novecento. L'esposizione, aperta il 25 novembre 2025, sarà visitabile fino al 1° marzo 2026.

Realizzata in collaborazione con The Hepworth Wakefield e la Kunsthaus Graz, dove approderà dopo Firenze, l’esposizione inaugura simbolicamente il 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Prima retrospettiva di tale portata da oltre venticinque anni, la mostra ripercorre l’intera carriera di Helen Chadwick (1953–1996), dalle prime opere come In the Kitchen (1977) fino alle celebri sculture Piss Flowers (1991–92), mettendo in luce la natura profondamente sperimentale e anticonvenzionale della sua ricerca.

Stimolando tutti i sensi — vista, udito, tatto, olfatto e gusto — Chadwick concepiva le proprie opere per suscitare un’ampia gamma di emozioni: entusiasmo e meraviglia, desiderio e tenerezza, ma anche repulsione e disgusto.
Per raggiungere questi effetti utilizzava materiali eterogenei, spesso insoliti o grotteschi, combinando una straordinaria abilità tecnica con una curiosità instancabile per i limiti dei media artistici. La sua pratica spaziava infatti tra scultura, installazione, fotografia, stampa e performance, ridefinendo continuamente il concetto stesso di opera d’arte.

Femminista convinta, al tempo stesso giocosa, indisciplinata e sontuosa, Chadwick indagava l’idea di “esperienza” per affrontare temi legati al femminismo, alla sessualità, alla malattia e alla bellezza, superando i confini di ciò che è comunemente considerato “tradizionale” o “bello”.
Nei suoi lavori ricorrono elementi naturali e materiali quotidiani: orchidee, campanule, ranuncoli, tarassaci, narcisi, tulipani, rose, margherite e caprifogli, ma anche cioccolato, pellicce, capelli, bagnoschiuma, latte, ostriche, carne, olio motore, verdure in decomposizione, lombrichi, urina e cellule — fino al corpo stesso dell’artista, protagonista di molte delle sue sperimentazioni.

Fin dagli esordi universitari Chadwick si è imposta come una figura di riferimento tra gli artisti contemporanei britannici del dopoguerra, diventando nel 1987 una delle prime donne candidate al Turner Prize.
Dalla fine degli anni Ottanta ha insegnato in alcune delle più prestigiose scuole d’arte londinesi, influenzando una nuova generazione di artisti, i Young British Artists, tra cui Tracey Emin, Sarah Lucas e Damien Hirst.

Il suo impatto sulla scena artistica britannica — come artista e come insegnante — è stato profondo, e la sua eredità rimane oggi viva e riconoscibile.
Chadwick è ricordata per la ricchezza formale, la padronanza dei materiali, la sensibilità tecnologica e l’incredibile capacità di unire sperimentazione e rigore.

La retrospettiva al Museo Novecento intende restituire la piena attualità del suo lavoro, sottolineando la sua capacità di affrontare questioni femministe ancora urgenti e di trasformare la cultura materiale con uno sguardo sempre curioso, ironico e sorprendente.


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