Grandi celebrazioni per i 20 anni della caduta del muro di Berlino. Ma quante barriere ci sono ancora nel mondo? A Tijuana tra Messico e California, tra India e Pakistan, tra l’Arabia Saudita e lo Yemen, tra il Kuwait e l’Iraq. E molti altri...
Lunedi, 09/11/2009 - Nella notte tra il 12/13 agosto 1961, W. Ulbricht, leader della SED e presidente del Consiglio Nazionale di Difesa della RDT, diede l’ordine di sbarrare la strada che segnava il confine tra i settori Est e Ovest di Berlino. Dopo aver ottenuto pochi giorni prima il benestare dell’URSS, e con il sostegno delle truppe sovietiche stanziate nella RDT, la polizia di frontiera iniziò a sventrare le vie del centro di Berlino. Furono ammucchiati pezzi d’asfalto sino a formare barricate, e costruite recinzioni di filo spinato. Alcuni giorni dopo, nella notte tra il 17/18 agosto, dei lavoratori sostituirono il filo spinato con un muro. Nasceva il Muro di Berlino. Il 24/8/1961, G. Litfin, un sarto di 24 anni, veniva ucciso dalle guardie di frontiera della RDT mentre cercava di fuggire da Berlino Est a Berlino Ovest. Era la prima vittima del Muro. Per 28 anni, il Muro di Berlino era stato il simbolo della guerra fredda, che aveva politicamente diviso il mondo in due emisferi: orientale e occidentale. Più di 100 persone erano morte, tentando di oltrepassare quel Muro abbattuto nel 1989.
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