Dal 25 al 27 gennaio un fitto programma di iniziative per ricordare il passato e capire il presente
Martedi, 22/01/2019 - "Una brutta aria attraversa l'Europa. Tornano concrete minacce di chiusure di frontiere, si alzano muri con pietre e mattoni, con l'acciaio, con matasse aggrovigliate di filo spinato. Popoli che respingono altri popoli, culture che respingono altre culture, religioni altre religioni, in un vento di razzismo che sembra implacabile. I doganieri svizzeri respingevano le famiglie di ebrei che fuggivano dalle camere a gas, le navi dei perseguitati adesso vagano per tutti i mari, cacciate dalle nazioni alle quali chiedono rifugio. Si rivive una storia che comincia da lontano, inesorabile e senza interruzioni, alimentata come allora di nazionalismi e dalla indifferenza. I pali di cemento, i cancelli chiusi, il filo spinato imprigionavano interi popoli, erano tragedia annunciata: ora sappiamo che tutto già si sapeva, i messaggi e le intenzioni erano chiari, cosi come i discorsi nei parlamenti, articoli nei giornali, le leggi promulgate. Gli storici ci insegnano che la storia non si ripete mai nello stesso modo, ma il clima di intolleranza e razzismo che si diffonde trovando consenso diffuso e sponde politiche, ci deve preoccupare, e deve anche sollecitare prese di posizione che sono forse più semplici se si guarda ad un passato non tanto lontano con il quale, evidentemente, non si sono ancora fatti i conti".
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