Il 2021 si è svegliato scoprendo che nel mondo stavano emergendo tante donne di governo. Il Nobel ha anticipato i tempi...
Venerdi, 29/01/2021 - Se qualcuna ha avuto occasione di vedere l'interno del palazzo dei Nobel sarà stata impressionata dalla galleria dei ritratti: autoreferenzialità delle effigi maschili, quasi assenti le donne.
Sanna Marin, socialdemocratica, con una coalizione di larghe intese tutta femminile, ha portato al voto un emendamento costituzionale per rendere la scuola obbligatoria e gratuita (libri di testo compresi) fino ai 18 anni; ultima, a metà gennaio, l'Estonia, dove già il Capo dello Stato è femmina e colpiva lo sguardo vedere Kaja Kallas, diventata Presidente del Consiglio, giurare nelle mani di Kersti Karjulaid. A margine, notevole anche il voto leale della sospetta Amy Barrett, la giudice cattolica conservatrice nominata da Trump, contro l'accoglimento del ricorso davanti alla Corte di Giustizia del Senato del procuratore del Texas che contestava il conteggio dei voti elettorali. Siccome le donne stanno diventando prime ministre in tante parti del mondo (è al bis Jacinda Ardem, socialista che ha aperto ai Verdi senza aver bisogno di sostegno di voti, mentre si è rifugiata in Lituania, Svetlana Tichanovskaja, vincitrice delle elezioni in Bielorussia contro Lukaschenko) va sottolineato il fatto politico di un Biden che non sarebbe Presidente senza l'empatia popolare di Kamala Harris.Che sia vero che, come sperava Madeleine Albright, la prima Segretaria di Stato degli Usa, quando ci saranno molte donne nei piani apicali, potrà diminuire il mercato delle armi?
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