Dalla selezione delle opere, alle giurie, alla parità fra i lavoratori della Croisette, il Festival sostiene le lotte per l’emancipazione e l’autodeterminazione femminile
Mercoledi, 22/05/2019 - Il Festival di Cannes, che si svolge dal 14 al 25 maggio, anche quest’anno miscela con sapienza cultura, tradizione, internazionalismo, glamour, insieme a tanto buon cinema ed a numerose opere scritte e dirette al femminile, o che descrivono aspetti della condizione femminile, tra narrazioni, contenuti e impegno sociale.
Fra le opere interessanti di registe in concorso, da segnalare ‘Atlantique’, di Mati Diop, prima donna franco-africana ad avere un film selezionato in concorso a Cannes, regista 36enne, figlia di madre francese e del musicista senegalese Wasis Diop, e soprattutto nipote del cineasta Djibril Diop Mambety – che ha orientato il suo percorso verso il cinema. L’artista sceglie Dakar come luogo simbolo per ambientare il suo primo lungometraggio, un’opera tra realtà e fantasy, che denuncia lo sfruttamento dei lavoratori senegalesi, la piaga dei viaggi della speranza nell’Atlantico in cerca di una vita migliore e, al tempo stesso, ripercorre a ritroso un viaggio nelle proprie origini. Altra opera in concorso, originale nello script e nelle intenzioni, ‘Little Joe’, della regista austriaca Jessica Hausner, che richiama certa fantascienza degli Anni Cinquanta/Sessanta, raccontando la pericolosa mutazione fitogenetica di una pianta che avrebbe dovuto avere scopi terapeutici.
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