Un progetto di legge che impone la presenza di un terzo di donne (33%) nei Consigli di Amministrazione delle società quotate in borsa e delle imprese pubbliche
Lunedi, 07/03/2011 - Il 1° marzo la Commissione Diritto Commerciale e Economico della Camera belga ha adottato un progetto di legge che impone la presenza di un terzo di donne (33%) nei Consigli di Amministrazione delle società quotate in borsa e delle imprese pubbliche. La legge, che deve ancora essere adottata in seduta plenaria, è frutto di un compromesso su cinque testi depositati da sei partiti che formano una sorta di « Ulivo » locale. Il testo prevede che le imprese quotate in borsa avranno 5 anni per mettersi in regola con quanto previsto dalla legge la quale dovrà entrare in vigore dall’inizio del 6° anno. Per le PMI quotate in borsa e per le imprese di cui solamente metà delle azioni sono quotate in borsa la regola entra in vigore entro gli 8 anni. Per le imprese pubbliche Belgacom (Soc. Telefonica, bpost (La Posta), Belgocontrol, la Lotteria Nazionale, la regola prevede che l’autorità pubblica designi 1/3 di donne nei C.A. a partire dal prossimo anno. Appena un mandato scade, il nuovo amministratore designato dovrà essere una donna fino a che la quota di un terzo sarà raggiunta. In caso di non rispetto la legge prevede delle sanzioni quali la nullità di qualsiasi nomina dopo i 5 e 8 anni previsti se la quota del 33% di donne al top dell’ impresa non viene raggiunta. E, se ancora dopo un ulteriore anno l’impresa non si è messa in regola, le decisioni dell’intero Consiglio di Amministrazione saranno considerate nulle.
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