Per il “branco” di Colleferro, Willy Monteiro Duarte, di origine capoverdiana, ma per nascita e cittadinanza italiana, rappresentava il capro espiatorio perfetto: negro, quindi “inferiore” per motivi razziali, ma “integrato” nella società ita
Giovedi, 17/09/2020 - Per evitare di demonizzare il “branco” di Colleferro e/o considerarlo un caso isolato, dobbiamo valutare almeno due aspetti: a) collocare i fatti nel contesto economico, sociale in cui si verificano; b) chiederci fino a che punto il razzismo, destituito della valenza biologica è ancora presente nella nostra cultura, nei nostri metodi di classificare la diversità (usi, costumi, credenze, rituali, colore della pelle, provenienza…). Aspetti importanti perché ci aiutano ad interpretare i comportamenti, anche quelli devianti. 
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