Giovedi, 13/01/2011 - Ero a tavola di fronte ad un piatto di polenta, quando fuori sentii gridare, nel ristorante ci alzammo tutti. Un crepitare strano, un boato e la terrà tremò. Risucchiata come in un vortice di colori le forme prendevano sostanza nel precipitare. Atterrai in un prato stranamente bianco non freddo non caldo, bianco tutto intorno, una stanza senza confini bianca luminescente. Rimasi ferma col respiro affannato e nessun dolore dovuto alla caduta, mi parve strano, ma ne fui felice.
Ad un tratto si spalancò una porta o almeno un varco che ne aveva la forma. Credevo agli Gnomi, ma non ne avevo mai visti. Avevo di fronte un omino piccolino vestito di rosso e verde con stivali pesanti di cuoio ed un cappello in testa a forma di cono di panno verde. Mi tese la mano presentandosi, si chiamava Guldur ed abitava nel Regno di Sotto. Cominciai a capire che qualcosa di strano mi fosse accaduto ma ricordavo solo un boato. Stringendo la mano a Guldur mi resi conto di essere troppo grande per la stanza bianca, non riuscivo a mettermi in piedi, ma appena stretta la mano mi sentii rimpicciolire e in un battito di ciglia guardavo lo gnomo diritto negli occhi. Guldur pensò anche di dare una sistemata ai miei vestiti che penzolavano come strascichi ingombranti. Varcammo la soglia verso un a sorta di buco nero e la senzazione fù quella di camminare nel vuoto, avevo l’impressione che i miei passi fossero trattenuti direttamente in aria, ma era buio non si vedeva nulla. Poi mi ritrovai all’interno di una casa, come fossimo usciti dall’armadio. Lì ci aspettava Celandra moglie di Guldur, ci rimproverò eravamo in ritardo per la cena. Mi fece vedere la stanza dove mi avrebbero ospitato e mi invitò ad unirmi alla tavola imbandita. Ci raggiunse Cundel uno gnomo anziano delegato dal popolo a vegliare sul grande orologio. Il tempo nel Regno di Sotto era importante tanto da essere vegliato da preposti anziani appunto.
Dopo cena io Guldur e Cundel uscimmo di casa, con una lanterna, per andare a far visita a Isade la gnoma guardiana delle acque. Erano tutti molto preoccupati e speravano nel mio aiuto. L’acqua di un paio di sorgenti negli ultimi tempi era diventata blù e nessuno si fidava di quello strano colore, veniva convogliata in un canale e raccolta in un lago dove fate pazienti ripulivano le gocce ad una ad una, ma era un lavoro infinito e molto faticoso. Guardai tutto con attenzione, annusai anche l’acqua e non mi ci volle troppo tempo a capire quale fosse la causa. Dovetti a malincuore raccontare ai miei nuovi amici come funzionava il Regno di Sopra, quello dal quale io arrivavo, raccontando loro che proprio quel regno era responsabile di quello scempio. I miei ospiti mi ascoltarono con interesse e mi fecero decine di domande. Poi decisero che era il caso di riposare, avremmo ripreso nei giorni successivi l’analisi del problema.
La mattina seguente dopo colazione ci recammo alla riunione dei saggi, io immaginavo gnomi anziani invece c’erano anche bambini. Guldur mi spiegò che la saggezza è solo un dono e quindi non ha età. Mi spiegarono che il tempo là sotto era importante poiché scandiva le giornate e le stagioni che venivano regolate artificialmente da un impianto geotermico, non sapevano cosa fosse il sole, ma avevano luce e notte, freddo e calore regolati da un sofisticato sistema di conversione energetica. Un equilibrio pulito che noi nel Regno di Sopra ci ostiniamo a non usare. Quando tutti i saggi capirono il vero motivo del cambiamento dell’acqua non si indignarono come avrei potuto pensare, ma organizzarono un calendario operativo per analizzare il problema e cercare la soluzione.
Avevo dovuto raccontare come si vive nel regno di sopra, di come si spreca e non si utilizza energia, di come si stoccano le quantità infinite di rifiuti anche tossici, di come e cosa si mangia, insomma mi sono ritrovata a parlare dei nostri scempi quotidiani. Nel Regno di Sotto l’equilibrio è assai precario, ma tutti insieme lo sorvegliano per il bene di tutti, lavorano, coltivano e hanno scuole per i bambini. Non mangiano carne e gli animali fanno una vita serena durante la quale aiutano spontaneamente gli gnomi, gli elfi e le fate nel lavori ove occorre più forza. Ogni casa ha il suo orto ed ogni orto beneficia del controllo del tempo e dell’acqua, restituendo cibo in abbondanza. I frutti vengono scambiati laddove c’è abbodanza con prodotti differenti e tutto fila liscio come nei nostri più bei pensieri di armonia e pace, come in una visione utopica del nostro mondo. Non esiste religione nel Regno di Sotto, tutto è regolato dalla Dea Madre Terra che non chiede sacrifici ed onori e che dispensa frutti e riparo.
Nei giorni successivi fu un gran discutere e analizzare, ma nessuno riusciva a trovare una soluzione efficace. Si pensò di progettare una sorta di soffitto impermeabile, ma questo non avrebbe consentito al Regno di Sotto di essere approvigionato di acqua e soprattutto di aria, già perché l’aria arrivava attraverso la terra e veniva incrementata se necessario scindendo l’acqua, nei momenti di crisi. La magia non era più sufficiente poiché la mole di polvere magica che occorreva avrebbe esaurito le scorte. Il problema da sotto era irrisolvibile quindi il consiglio decise di eleggermi portavoce di questa brutta vicenda e mi regalarono un braccialetto rosso e verde.
Mi svegliai qualcuno scavava sopra me e la stanza bianca si squarciò d’azzurro, una lingua che mi parve emorme iniziò a leccarmi il viso, non riuscivo a focalizzare. Poi ricordai il mio piatto fumante a tavola, il boato e la terra che tremava. Ero in montagna e improvvisamente una valanga aveva travolto tutto. Me lo spiegarono mentre mi portavano in ospedale. Mi tornò in mente tutto chiaro il sogno, ma era stato un sogno?Non capivo molto di quello che stava accadendo avevo sonno un gran sonno e spofondai ancora nel buio. Mi risvegliai dopo un giorno intero, in un letto caldo ma sconosciuto e ricordai tutto perfettamente. Al braccio portavo un braccialetto di cuoio intrecciato rosso e verde. Devo iniziare la mia missione e comincio con voi bambini raccontandovi il Regno di Sotto e spiegandovi quanto sia importante rispettare la terra e seguire le regole per non inquinarla. Occorrono rispetto, amore e saggezza e queste qualità le abbiamo tutti dalla nascita, dobbiamo solo preservarle ed usarle.
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