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Il sessismo si combatte anche in Rai

Il sessismo si combatte anche in Rai

Bene ha fatto la Rai a sospendere Fulvio Collovati dalla trasmissione "Quelli che il calcio" per le frasi sessiste.Ma ci vuole più attenzione nello scegliere gli ospiti delle trasmissioni

Mercoledi, 20/02/2019 - La notizia che la Rai sospende Fulvio Collovati per due settimane per le "frasi sessiste" pronunciate in diretta a "Quelli che il calcio", mitiga solo in parte l'indignazione che certe affermazioni producono e il "male" che fanno a livello culturale ed educativo, considerato il gran numero di telespettatori e telespettatrici, anche giovani, che assistono al programma.

Ci chiediamo come sia possibile che  una persona, che nel 2019 fa queste affermazioni: "Le donne non possono parlare di tattica, quando sento che lo fanno mi si rivolta lo stomaco", "Le donne non capiscono come gli uomini. Le calciatrici? Qualcosa sanno, ma non al 100%" possa ancora essere invitata e pagata dal servizio pubblico non solo a commentare le  partite (perchè forse sarebbe meglio che ci si limitasse a questo), ma a dare giudizi su aspetti e temi sociali in cui dimostra di non sapersi assolutamente approcciare.

Perchè non mi si venga a dire, come fa Massimiliano Parente, oggi sul Giornale.it che si lede la libertà di espressione e di pensiero;  perchè di questo passo sdoganiamo tutto: anche invitare in un programma televisivo chi inneggia allo stupro, o alla violenza! La Rai è un servizio pubblico e ha anche  intrinsecamente un ruolo educativo e proprio per questo deve scegliere e monitorare chi  interviene nei suoi programmi e si rivolge ad una platea varia ed eterogenea di persone e vista la fascia in cui vanno  in onda molte trasmissioni, anche di bambine/i e adolescenti.

E poi allora perchè scusarsi? Se il suo pensiero è legittimo e non offende nessuno, non c'era bisogno di scuse.

Il machismo, la misoginia sono difficili da abbattere e sappiamo quanto influiscano nel rendere una società non paritaria e discriminante. E' la cultura che deve cambiare, altrimenti non faremo passi avanti e il cambiamento passa anche dal rilevare e non minimizzare comportamenti e frasi sessiste come quelle di Collovati.

Laura Onofri

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