Recensioni amatoriali da un punto di vista di genere ed in questo caso molto personale
Sabato, 14/10/2017 - Mi dispiace di non aver avuto il tempo per riprendere in mano il romanzo. Da una parte.
Andare a vedere "IT", il film, è stato come andare a trovare un vecchio amico a cui si è state molto legate, il tempo è passato, siamo cresciuti e chissà come sarà.
Evitati ammiccamenti anche sul fronte “romance”: nessun cedimento a riduzioni mielose, pruriginose o stereotipate. I personaggi rimangono persone e non macchiette da romanzo rosa. Rispetto alla restituzione dei sentimenti adolescenziali della storia,siamo nell’ambito delle intenzioni di “A Little Romance” (1979, diretto da George Roy Hill) e “Moonrise Kingdom” (2012, diretto da Wes Anderson). Quindi bene, questa ragazzina con i suoi amici, hanno qualcosa da dire su questo, qualcosa di personale. Certo è vero non lo dicono compiutamente, nel film non c’è spazio per approfondire questa dimensione, ma si fanno capire. Ricordiamoci che stiamo parlando di un horror “Rated R” molto leggero (vietato ai minori di 17 anni non accompagnati da un adulto).
Invece la questione del confronto delle proprie paure viene rappresentata ma quasi ridotta a mera enunciazione nelle presentazioni che vediamo di chi farà parte del the Losers' Club. Emerge in modo decisamente più evidente nella scena della lezione di Remus Lupin sui “mollicci nell’armadio” dove, guarda la coincidenza, troviamo anche ragni, palloncini e travestimenti ridicoli (sempre tratto da un libro, “Harry Potter e il prigioniero di Azkaban”, diretto da Alfonso Cuarón, 2004).
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