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Janette Jara, candidata alla Presidenza del Cile e, a sorpresa, la 'nostra' Raffaella nazionale

Janette Jara, candidata alla Presidenza del Cile e, a sorpresa, la 'nostra' Raffaella nazionale

'Siempre voto comunista' è il titolo di un'intervista del 1977 alla Carrà che è diventato slogan e riferimento della campagna elettorale della sinistra cilena: 'Una di noi'

Martedi, 05/08/2025 - Il femminile di giornata. sessantotto / Janette Jara, candidata alla Presidenza del Cile e, a sorpresa, la 'nostra' Raffaella nazionale
Il 16 novembre prossimo in Cile si svolgeranno le elezioni presidenziali e sono in campo i rappresentanti dei tre gruppi politici: la destra estrema, la destra moderata e la sinistra, che sarà rappresentata da Janette Jara, cinquantunenne esponente del Partito Comunista cileno che, battendo alle primarie della sinistra gli altri due leader considerati più moderati, è la candidata unica per la corsa alla Presidenza.
Memori della tragedia della dittatura di Pinochet (1973-1990) avremmo seguito con normale interesse le elezioni di un paese che ci auguriamo rimanga governato in modo democratico, sennonché l’incredibile entrata in campo dell'icona figura di Raffaella Carrà come sponsor d’eccellenza di Janette Jara aggiunge curiosità per queste elezioni.
Era noto che Raffaella Carrà amasse e fosse amata in Spagna e nell’America Latina, dove ha passato tanto tempo, ma non potevamo immaginare l'episodio che la fa 'arruolare', oggi, nella dimensione politica come  figura adatta ad “arruolare” le persone a guardare il voto a sinistra come un voto rassicurante, serio determinato, equilibrato e vincente. ll fatto è l’intervista rilasciata dalla Carrà in Spagna nel 1977 al giornale “INTERVIU” che uscì con l’incancellabile titolo "SIEMPRE VOTO COMUNISTA”.
Raffaella proprio in Cile, durante la dittatura, partecipò al Festival di Vina del Mar e non mancò di sottolineare la sua scelta di stare dalla parte dei lavoratori, una volta in più mostrò un coraggio non comune considerando che le sue affermazioni avvenivano con la leggerezza di cui era capace in un paese protagonista di una delle più feroci dittature fasciste.
D’altra parte per chi l’ha seguita, direi obbligatoriamente negli anni, data la sua grande notorietà, era impossibile non percepire la sua forza; dietro le sue canzoni, i suoi balli e il suo stile coinvolgente e rassicurante emanava una personalità determinata, consapevole e sicura delle proprie idee che forse, proprio il successo indiscutibile, le dava la possibilità di esprimere senza troppe mediazioni ma mai con esagerazioni.
Tornando alla campagna elettorale cilena, è davvero interessante e originale ripercorre la storia di come l’immagine di Raffa (così per anni l'abbiamo affettuosamente chiamata) sia divenuta - e rimane ancora e concretamente - il principale sponsor della sinistra. A Santiago, capitale del Cile, esiste una storica cartoleria del centro storico “La Libre Arte y Diseño” il cui proprietario, Cesar Padilla, non è la prima volta che lancia idee coraggiose, originali e vincenti come quella che riguarda la Carrà. Quando la candidata Janette Jara  si è chiesta se non fosse il caso di lasciare il suo Partito scegliendo un'altra forza “più rassicurante”, è lì che è sceso in campo il nostro ”cartolaio” creativo ed esperto di comunicazione. La sua idea si è rivelata vincente. Non devi cambiare partito pare le abbia detto ma piuttosto bisogna configurare per il partito comunista un’immagine rassicurante e convincente. Ed è così che ha immediatamente iniziato a stampare manifesti con il volto in bianco e nero, su sfondo rosso, di Raffaella Carrà giovane, con la famosa scritta che ne sovrasta l’immagine “SIEMPRE VOTO COMUNISTA“, e sotto il suo nome il simbolo della falce e martello e lo slogan: "UNA DI NOI".
La trovata, al momento, si è dimostrata vincente. I manifesti vanno a ruba, divenuti oramai un’immagine di riferimento che va oltre la politica ma che ambisce dare un senso e un’interpretazione forte e rassicurante del Partito Comunista.
Certo c’è quella domanda senza risposta che è impossibile non porsi: Cosa ne penserebbe Raffaella Carra se fosse viva? Se è testimoniato non aver mai nascosto le sue idee di sinistra, in particolare quando era fuori dall'Italia, non si è mai neanche esposta al punto da sollevare conflitti, con quel senso della misura con cui gestiva il suo essere divenuta una “personalità”, un’artista amata e rispettata. Ed è proprio per questo che, seppur imprevedibilmente, la ritroviamo in prima fila addirittura icona d’una campagna elettorale dove ai palchi dei teatri, si sostituiscono i palchi della politica e dove il suo carisma è la speranza di far comprendere ai cileni che l’essere comunista può significare successo, serietà, capacità, equilibrio e tanto altro di buono e positivo nell’interesse di lavoratori e lavoratrici e delle persone democratiche. E dunque avanti tutta con Raffaella!
Paola Ortensi 5/8/45

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