Le nostre figlie e i nostri figli diversamente abili restano sempre un po’ bambini. Dobbiamo credere e lavorare ora perché ce la possano fare senza di noi domani e dobbiamo sperare che saranno trovati e sostenuti dalla Bontà
Giovedi, 19/12/2019 - Metti una sera a cena a casa mia, tra amiche. Una rimpatriata. Siamo un gruppetto di mamme che fino al 2010, una volta a settimana, il mercoledì mattina, dopo avere accompagnato a scuola i propri figli, s’incontravano al bar. Io sono madre di due ragazze con autismo e mai, prima d’allora, mi ero sentita così inclusa. Loro mi volevano, mi reclamavano quando io schiva e intimidita per le esperienze passate tendevo a escludermi da sola. Manca Elena, lei non c’è più, e ad Elena sarebbe piaciuto essere con noi l’altra sera. Una volta, mi disse che a casa nostra stava e mangiava benissimo. Era una donna pragmatica Elena. Apro il mio diario perché mi ricordo di un appunto che la riguarda:
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