Giovedi, 08/10/2009 - Ieri sera a “Porta a porta”, su quest’argomento, c’era il titolo: “E adesso?”
In principio fu il lodo Schifani, anche esso bocciato, poi è arrivato il lodo Alfano ad esso simile.
E adesso? E adesso faranno un altro lodo.
E “alla via così” in eterno nel tempo di lavoro che dovrebbero dedicare a risolvere i problemi del popolo italiano, sordi alle ingiustizie come tutti gli altri, comunque irresponsabili che hanno sempre ragione sul cittadino, pagati veramente da noi poveri disoccupati che non possiamo recuperare le tasse indirette con un reddito adeguato.
Sono un po’ di anni che guardando di sera la televisione per informarmi sui miei diritti e doveri, ho l’impressione che i maggiorenti di turno, che parlano di questi argomenti, dialoghino tra loro dei diritti (ma non doveri) e progetti per i loro figli e nipoti mentre quelli come me spiano dal “buco della serratura” del piccolo schermo come i servitori (oltretutto paganti) indiscreti di epoche ormai lontane.
Da disoccupato laureato cinquantenne, da una vita con reddito quasi inesistente, che per questo non si è mai potuto sposare, costretto a pagare anche una montagna di tasse indirette senza che ne’ la società ne’ lo Stato mi abbiano dato nulla in cambio, non ho potuto fare a meno di notare la dichiarazione di Bossi che per ottenere il suo federalismo era pronto, in caso di battuta d’arresto dovuta alla bocciatura del lodo, a fare la guerra.
Se loro, facoltosi, per ottenere dei privilegi minacciano la guerra, cosa dovrebbero fare quelli come me lesi da sempre, per legge, nei loro diritti?
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