Giovedi, 19/12/2019 - La voce dolce che scandisce parole durissime con l’inconfondibile accento dell’astigiano, mai perduto nonostante la lunga permanenza a Roma; i rapidi gesti con le mani annodate dall’artrite, contorte come rami d’ulivo: la ricordo così Marisa Ombra, partigiana, femminista, scrittrice, giornalista, autrice di uno dei libri che non dovrebbero mancare mai nella biblioteca di casa, in particolare quella dove abita una giovane donna.
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