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La randa si alza e noi andiamo. Prima lezione di vela al femminile nel golfo di Taranto

La randa si alza e noi andiamo. Prima lezione di vela al femminile nel golfo di Taranto

Il capitano Marco e il pirata G salutano cordialmente questo nostro gruppo di donne che si prepara alla prima lezione di velaterapia.

Giovedi, 09/07/2020 - Il mare cura tutte le ferite. Cominciamo ad avere dimestichezza con la barca, guardandola da lontano. Ci dicono di togliere le scarpe per poterci salire, proprio come quando si fa meditazione, che per prima cosa ti dicono di togliere le scarpe, in rispetto di un luogo sacro. Il capitano Marco e il pirata G salutano cordialmente questo nostro gruppo di donne che si prepara alla prima lezione di velaterapia. “Questa è la randa, la vela centrale di questa barca di 12 metri. Appena ci spostiamo più al largo l'armiamo slegandola dal boma, non è difficile, guardate bene le cime con cui è legata; i nodi sono facili da sbrogliare, dai provate”. E noi ci tuffiamo in questa avventura di mare blu, di nodi e di gabbiani. L'associazione che ci ospita si chiama “I pirati delle Cheradi”, il corso è stato fortemente voluto da “Sudest donne e Rompiamo il silenzio di Martina Franca (TA)”, la nostra destinazione sono le isole tarantine. Il passo successivo è la spiegazione dei semafori, rossi e verdi per entrare e uscire da ogni porto senza perdere l'orientamento.
E poi c'è il timone, che ognuna di noi ha visto manovrare nei libri di avventura da capitani coraggiosi. È tempo di avere capitane coraggiose. Oggi il timone lo conduciamo noi appena la randa si staglierà sul cielo blu. La sensazione è straordinaria, il timone tra le mani e sotto i piedi la barca che segue minuziosamente i nostri spostamenti. Timone, randa, fiocco, scocca, non sembra vero poterle utilizzare queste parole, generalmente siamo invogliate a nominare ricette, pappine, fiori e piante, poco o per niente parole legate all'avventura o posti di comando. E ora invece siamo al timone e nessuno ci schioda. Capaci di tenere la dritta ma anche capaci di virare. Che non è una manovra semplice. Virare è cambiare completamente rotta e per una barca di media lunghezza se non si fa bene si può avvertire una inclinazione preoccupante. Per questo la nostra amica al timone ci avvisa “pronti per virare”, e allora il gruppo donne si prepara. Chi è in piedi si siede, chi è in un posto si sposta per bilanciare i pesi e così la manovra inizia, col timone che gira veloce verso un mare diverso e diversa destinazione. La diversa destinazione ha bisogno di fermezza e coraggio, di amiche e amici a bordo che consigliano e bilanciano i pesi. Il mare col suo sale fa bruciare le ferite, ma sa anche sa curarle lentamente. E questo faremo noi, perché abbiamo fiducia nel cambiamento, nella virata. Alla prossima.

Elena Manigrasso

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