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Donne in cerca di riscatto e spiritualità: “Le Sorelle di Marija”

Donne in cerca di riscatto e spiritualità: “Le Sorelle di Marija”

Una storia di attiviste in missione per la cannabis terapeutica. Nelle sale virtuali dal 20 aprile, Giornata Mondiale della Marijuana

Martedi, 20/04/2021 - Una storia originale e decisamente al femminile, quella raccontata dal documentario “Le Sorelle di Marija” (Breaking Habits), che riprende la vicenda reale delle Sisters of the Valley, una congrega di donne che ha trovato il proprio percorso imprenditoriale e spirituale grazie alla produzione di cannabis medicale nel Merced, in California, una delle contee più povere e pericolose del Paese.

L’opera, diretta dal regista britannico Rob Ryan e distribuita da Wanted Cinema, esce nelle sale virtuali il 20 aprile (su Io Resto in Sala e Wanted Zone), in occasione del '4/20', ovvero il Cannabis Day, proprio mentre si riaccende il dibattito sulla legalizzazione della cannabis. In realtà quella raccontata nel film è una storia di ribellione, speranza e rinascita di una donna uscita da un’esperienza drammatica, che ha saputo mettere a frutto le proprie competenze professionali in modo del tutto imprevedibile.

Ingannata e tradita dal marito bigamo da 17 anni, infatti, Christine Meeusen, ex dirigente aziendale di alto profilo, fugge senza un soldo con i figli piccoli vedendo svanire il suo sogno americano, abbandona totalmente la sua vita precedente, e trova una nuova identità diventando per tutti Sorella Kate, una suora che nella Contea di Merced, in California, dà vita ad un’impresa, con prodotti a base di cannabis medica chiamata “Sisters of the Valley”.

Determinata a provvedere alla propria famiglia, Christine, la cui missione - contrastata dallo sceriffo della contea e costantemente minacciata da chi ruba il raccolto per destinarlo al mercato nero - è anche quella di fornire prodotti medicinali a base di cannabis medica a chiunque ne abbia bisogno, scopre il lucrativo business della coltivazione di marijuana medicale e trova la propria vocazione fondando la “Sisters of the Valley”, una congrega che gestisce una fattoria in una contea dove il disagio e la povertà sono il pane quotidiano.

La trasformazione della cultura della cannabis negli Stati Uniti, un tempo illecita forma ricreativa socialmente disapprovata, oggi vera e propria macchina capitalistica multimiliardaria, rappresenta uno dei più grandi cambiamenti sociali cui si è assistito in questo secolo nel mondo occidentale.


A raccogliere i frutti di questa turbolenta transizione ci ha pensato proprio Sorella Kate, convertitasi a seguito di una profonda crisi personale e professionale, la quale ha deciso di concentrare la sua conoscenza del mondo degli affari in questa attività, insieme alle sue “Sisters of the Valley”, un gruppo di donne straordinarie.

Attiviste, senza aderire ad alcun ordine religioso, le Sisters agiscono nel rispetto di Madre Terra, producendo sostanze medicinali a base di cannabidiolo (CBD) utili a trattare innumerevoli e gravi patologie; ma nonostante i risultati che il loro lavoro garantisce, sono costrette a combattere quotidianamente contro il sistema rappresentato dalle forze dell'ordine, lo sceriffo locale, e dalla religione, il vescovo, dalle squadre investigative della contea e dello stato e dal consiglio comunale, tutti determinati a fermarle a ogni costo. E come se non bastasse, devono anche schivare i proiettili dei boss locali della droga.

“Le Sorelle di Marija” ci offre uno sguardo ravvicinato sulla vita di una donna non comune, al di là dell’abito che indossa e racconta un'incredibile storia di determinazione, sorellanza, grinta e rinascita di un gruppo di donne, in cerca di stabilità, solidarietà e spiritualità.

Da Christine Meeusen a sorella Kate: Christine era un alto dirigente aziendale per J.P Morgan che stava vivendo il sogno americano con un bel lavoro e una bella famiglia. Dopo aver trovato casualmente i dettagli del conto offshore a nome del marito, la sua vita perfetta ha iniziato a sgretolarsi, con la scoperta della bigamia di lui e dei soldi che le aveva lentamente rubato durante gli anni di matrimonio. Senza più un soldo in tasca ma determinata, Christine ha portato i suoi figli dal fratello e per caso si è imbattuta nell'attività di coltivazione della marijuana. Ha quindi incanalato la sua conoscenza del mondo degli affari in questa attività e ciò le ha permesso di dare vita ad un impero, cambiando il suo nome e calandosi nei panni di una suora; ha fondato la “Sisters of the Valley” con cui fornisce marijuana medica a coloro che ne hanno bisogno. A causa della legge che ritiene illegale la sua attività, Sorella Kate non può però usufruire della protezione della polizia ed è costretta a difenderla da sola. La maggior parte delle persone nella sua situazione avrebbero desistito, ma non lei, convinta che tutte le leggi in materia di cannabis dovrebbero riguardare solo quella per puro scopo ricreativo, mentre per le varietà ad alto contenuto di CBD medicale sviluppato da lei e dalle sue sorelle, leggi e legislatori dovrebbero assolutamente cambiare impostazione perché si tratta di composti curativi che alleviano il dolore e che non intendono procurare alcuno “sballo” alle persone che li assumono.

Robert Ryan, regista e produttore del documentario, nella propria carriera ha lavorato a livello internazionale anche al di fuori degli Stati Uniti. Da Tokyo a Rio de Janeiro, si è occupato di progetti e generi anche molto diversi tra loro, dal documentario, al film per la televisione, alle serie fino alla pubblicità. Ha lavorato per organizzazioni internazionali e aziende di primaria importanza come Unicef, Instagram, Blu, Adidas e Nike. Per la BBC ha diretto la serie documentaria Football Magic (2004). Ha inoltre lavorato con Channel 4, MTV and Sky. Dopo “Le Sorelle di Marija” (titolo originale Breaking Habits) ha girato il documentario The Billion Dollar Game (2020) e il film per la televisione Stay Humble (2021).

WANTED CINEMA: è una società di distribuzione fondata nel 2014, che nel giro di pochi anni è diventata un punto di riferimento nel mercato cinematografico italiano, proponendosi con una linea editoriale molto chiara: un cinema di ricerca e "ricercato", per un pubblico che si aspetta non soltanto divertimento, ma anche pensiero, stimolo, dibattito, sorpresa, approfondimento. Un catalogo di oltre 70 titoli, tra film e documentari, vincitori nei principali festival nazionali e internazionali: premi del pubblico, della critica e con ottimi riscontri al Box Office. Tra questi: Il giovane Karl Marx, Lucky, David Lynch. The art of life, I am not your negro, Alla mia piccola Sama, Unfit. Nel 2016 partecipa a un bando di crowdfunding del Comune di Milano e viene scelta tra le realtà meritevoli di essere supportate: la campagna è vincente e vede la nascita del Wanted Clan, nato dall'esigenza di reinventare la sala cinematografica tradizionalmente intesa.

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