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LEONI d’ORO e OSCAR 2021

LEONI d’ORO e OSCAR 2021

L’edizione 2021 degli Oscar si è bruciata stanotte, la prima in presenza seppur ‘ragionata’, come è di moda dire oggi...

Martedi, 27/04/2021 - ... ma la si può tranquillamente definire poco ortodossa, scarsamente glamourous, addirittura sottotono e, ovviamente, senza precedenti, per via del ben ancor presente covid.

L’Oscar per il miglior film alla 93a edizione dei premi, è andato a NOMADLAND di Chloé ZHAO e come già accaduto, è lo stesso film vincitore del Leone d’oro della Mostra Internazionale del Cinema dell’anno precedente.
La statuetta va ai produttori, la stessa attrice protagonista, Frances McDormand e poi Peter Spears, Molly Asher, Dan Janvey e la regista, Chloé Zhao.
A ritirare il premio, oltre alla regista, il cast della pellicola, che ha fatto vincere alla ZHAO anche per la migliore regia, seconda donna nella storia degli Oscar - dopo Kathryn Bigelow di “The Hurt Locker”, nel 2010 - la prima asiatica.
Il film racconta la comunità nomade che si riprende gli ampi spazi americani intorno ad un fuoco o ad un mercatino del riciclo.
“Questo premio – ha detto la regista, 39 anni, cinese naturalizzata
americana – va a tutti quelli che han il coraggio di tenere fede alla bontà che c’è in noi stessi e negli altri, indipendentemente da quanto possa esser difficile”.
Il riconoscimento è stato dedicato alla comunità di nomadi, ‘alla loro resilienza e gentilezza’.

Interessante il commento della Bruder, l’Autrice del testo da cui è stata tratta la pellicola:
“Per chi ha un veicolo come sola casa, bussare è una minaccia. Cosa accadrà quando, a fine covid, scadranno i termini di sfratto?”.
Il film, Disney, uscirà in circa 100 sale giovedì prossimo 29 aprile.

MIGLIORI ATTORI, Frances McDormand e Sir Anthony HOPKINS

L’Oscar per la miglior attrice protagonista va all’inossidabile Frances McDormand per NOMADLAND.
“Non ho parole, la mia voce è la mia spada – ed ha ululato come un lupo verso il pubblico, claustrale e seriosa anche nei vestimenti, come sempre, ma anche straordinariamente performativa fuori dalle righe, come sempre.
“Sappiamo – ha proseguito - che la spada è il nostro lavoro e a me lavorare piace.
Grazie per averlo riconosciuto e...andate al cinema, a vedere questo e tutti gli altri film – ha concluso sotto lo sguardo compiaciuto del marito, Joel Coen, ritirando la statuetta, la 3a per l’artista 63enne, confermata tra le migliori della sua generazione.
Oscar per il miglior attore protagonista a Sir Anthony HOPKINS, per “The FATHER – Nulla è come sembra”. L’attore non era presente, né collegato ed a ritirare la sua statuetta è stata l’Academy.


OSCAR, premiata la coreana Yoon Yeo-jeong

L’Oscar per la miglior attrice non protagonista è andato alla matura star del cinema coreano Yoon Yeo-jeong, per “Minari”, in uscita da oggi nei cinema.
“Come posso battere (la mia coetanea, N.d.R.) Glenn Close ? – ha affermato l’attrice, 73 anni, vincitrice della statuetta.
“Non possiamo competere tra noi – ha detto – ho semplicemente avuto più
fortuna. Magari è un segno di ospitalità per una signora coreana”.
Il premio come miglior attore non protagonista è andato a Daniel Kaluuya per “JUDAS and the black MESSIAH”.

OSCAR, all’Italia nessuna statuetta

Trasferta hollywoodiana senza fortuna per l’Italia che torna da Los Angeles senza Oscar, nonostante le 3 candidature.
Non ce l’ha fatta Laura Pausini con la sua “Io sì”, canzone originale per “La vita davanti davanti a sé”, di E. Ponti: continuerà a sognare.
Il premio per la colonna sonora è così stato vinto da “Fight for you” ( musiche di H.E.R. e Dernst Emile II, testo di H.E.R. e Tiara Thomas) per il film “JUDAS and the black MESSIAH”.
Niente Oscar nemmeno a Mark Coulier, Daria Colli e Francesco Pegoretti
per il trucco di Pinocchio e Massimo Cantini Parrini per i costumi, sempre di Pinocchio di Garrone.

OSCAR all’ottimo e straordinariamente umano “DRUK, Un altro giro”, premiato come miglior film internazionale, del danese Thomas Vinterberg, regista del mostruoso/meraviglioso “Festen”, del 1998, il primo film aderente al manifesto Dogma 95.

Prima di consegnare il premio Laura Dern ha citato il cinema italiano
ricordando “La Strada” del nostro Federico Fellini, la prima pellicola a vincere l’Oscar in questa categoria, nel 1957.

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