Martedi, 12/01/2010 - Centri Antiviolenza, a quando il registro ?
Onorevole Vittoria Franco,
ci conforta non poco apprendere da una mail diramata dal suo ufficio qualche tempo fa, che è stato presentato "un ddl sui centri antiviolenza affinché si istituisca un fondo ad hoc e un registro degli stessi", La informiamo, infatti, che proprio a questo argomento il C.D.S. dedicò la giornata del 25 Novembre 2008. Giacché fino a quando non avremo questo benedetto registro, nessuno saprà mai che cos'è o che cosa dovrebbe essere un centro a.v. Nella medesima mail, tuttavia, leggiamo che in Italia operano poco più di cento centri antiviolenza, e dunque le chiediamo: poiché il registro ancora non c’è, chi ha deciso quali e quanti sono i centri a.v. italiani? Per il 1522, qualunque associazione abbia uno statuto “dedicato” e omologato alla legge sul volontariato, può autodefinirsi centro a.v. senza alcun pericolo di essere smentita o denunciata. Tant’è che esistono serenamente sedicenti centri a.v. che non hanno una sede e danno appuntamento alle vittime nelle abitazioni private delle socie o magari per la strada, che si avvalgono di avvocate e psicologhe senza formazione alcuna, che aprono saltuariamente e non danno nemmeno l'accoglienza telefonica continua, che non garantiscono il rifugio in una casa protetta alle donne stalkizzate e a rischio di letalità, che addirittura sono gestiti da donne che subiscono violenza esse stesse, e potremmo andare avanti.
E siccome non c'è alcuna verifica della quantità e della qualità del lavoro svolto, da una parte possono inventarsi il numero delle utenti accolte, dall'altra, le possono ulteriormente danneggiare. Cosa che noi del C.D.S. sperimentiamo in tutte le province siciliane, quotidianamente e direttamente nella misura in cui ci capita di ricevere donne che sono state portate sull'orlo del suicidio! La corsa all'apertura dei centri (veri o per burla) che sta caratterizzando questi ultimi anni, infatti, si può leggere come consapevolezza di genere che cresce ma anche come bisogno di lavorare che cresce anche di più. Un centro a.v. infatti può essere gestito da una associazione di volontariato puro e duro che tira avanti con l'autotassazione, ma può essere gestito anche da una cooperativa oppure da uno staff esperto in progetti finanziati che producono introiti per tutti/e. Se poi aggiungiamo un finanziamento pubblico nazionale, allora la speranza dell'impiego assume contorni vieppiù interessanti. Nell'attesa, godiamoci il Far West.
Rete Centri antiviolenza di Siracusa già "Le Nereidi" - Fondata e diretta da Raffaella Mauceri - titolare Edizioni LA NEREIDE
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