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Libertà di stampa e tasse indirette

Libertà di stampa e tasse indirette

Libertà di stampa ma per quali informazioni? Le tasse indirette, che sono il doppio di quelle dirette, continuano a cannibalizzare lentamente la percentuale di popolazione che ha un reddito insufficiente. Non siamo più al tempo del Re assol

Mercoledi, 23/09/2009 - Libertà di stampa ma per quali informazioni?

Tra che si parla di democrazia, libertà, civiltà ed i partiti si contrappongono pubblicando programmi, le tasse indirette, che sono il doppio di quelle dirette, continuano a cannibalizzare la percentuale di popolazione rimasta senza reddito, o con un reddito insufficiente (tutti si può diventare poveri). Questo succede da molto tempo ma nessuno di quelli che potevano farsi sentire ha mai protestato; in fondo è tutto legale.



Quando non si ha reddito o un reddito sufficiente vuol dire che la società, o lo Stato, non dà nulla o dà troppo poco.

Dove la società o lo Stato in sua rappresentanza non dà abbastanza, pretendere tasse è furto e fatto coattivamente è estorsione.



Non siamo più al tempo del Re assoluto in cui le tasse erano sacre e fare la fame per il proprio Re veniva ricompensata con il paradiso. Ma tutt’oggi questo non sembra affatto chiaro a nessuno.



Il lavoro si può perdere magari a cinquant’anni, la salute anche e ci si può ritrovare con i 755,61 euro al mese di un cieco che ha anche bisogno di una badante con lo Stato che dà solo 472,04 euro al mese di accompagnamento con i costi attuali dell’assistenza e della vita. E c’è di peggio.



A questo punto, dopo sessant’anni, bisogna partire da una base ben precisa in cui chi non ha reddito o non ha reddito sufficiente non deve pagare alcuna forma di tassazione perché altrimenti, non potendo recuperare le tasse con un reddito adeguato, finisce per pagare, lentamente, tutto per tutti.



Questa misura non equivale lontanamente ad un reddito adeguato ma evita che lo Stato arrivi al cannibalismo, tramite estorsione, dei poveri e quasi poveri per poter mantenere gli “indispensabili” al suo funzionamento o i più fortunati.

Cannibalismo che permette e permetterà la sostenibilità del sistema in tempi di crisi economiche, energetiche e di sovrappopolazione (chi non ha abbastanza soldi o non si potrà sposare o naufraga il matrimonio e portano via anche l’unico figlio fatto in economia).



Ormai le guerre di conquista non si possono più fare ma i soldi, con l’”appetito” che ha certa gente, da qualche parte devono pur uscire.



Lo Stato potrebbe garantire ai poveri i tre pasti giornalieri a € 1,53 totali (vitto del carcerato). Siccome non lo vuole fare secondo me bisogna pretendere, come giusta base, da chi può far leggi, il detassamento completo dei redditi insufficienti. Almeno la società potrà dire agli esclusi di non dovergli nulla, alla faccia del diritto al lavoro ed il dovere alla solidarietà che nessuno ha voluto e vuole osservare.



Alla fine pagano sempre quelli che non hanno reddito o che non hanno reddito sufficiente.

Pagano per tutti. Pagano non potendosi sposare, pagano con quello che tre generazioni avevano messo da parte con sudore e sangue per i pronipoti.



Sicuramente nessuno dice queste cose chiaramente perchè per compensare il mancato introito lo Stato finirebbe per aumentare molto le tasse dirette di chi può pagare.

Ma sarebbe colpire se stesso.

Lo Stato non siamo noi.

Poco importa se l’aumento delle tasse dirette sia un po’ come una giusta multa dello Stato alla società che ha eluso il diritto al lavoro o il dovere alla solidarietà costituzionale.



Diceva un antico saggio: “I poveri sono il pascolo dei ricchi” (Bibbia).



Il problema è che la maggioranza non vuole tanto partecipare (vedi assemblee condominiali dove si raggiunge il numero legale per miracolo, con le deleghe e dopo tante insistenze anche per discutere di spese ingenti di dubbia utilità) quanto guadagnare il più possibile senza dare una lira a nessuno. La cieca obbedienza a chi paga (o sembra essere quello che paga) non costa nulla, basta che paghi bene.

D’altronde con la verità si guadagna molto poco e la famiglia oggigiorno costa un sacco se non bisogna addirittura mantenerne due o tre dei precedenti divorzi.



Chi continuerà a tacere o a parlare a mezza bocca significa che gli piacciono molto i poveri e in fondo (che diamine!) non può migliorare un mondo che non vuole essere migliorato.

Ma la libertà non la merita.

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